Ieri sera, 5 Febbraio, l'Arcivescovo di Napoli Don Domenico Battaglia, insieme ad alcuni operatori della Caritas si è recato nei pressi della Galleria Umberto I, vicino al Teatro San Carlo, non per una passeggiata di piacere, ma per alleggerire il carico e dare una mano ai sofferenti che sostano in quel luogo per trovare riparo dal freddo e dalla pioggia.
Don Mimmo Battaglia ha portato in dono cibo e coperte a tutti i senzatetto che stazionavano all'interno della Galleria Umberto I e nelle sue vicinanze, donando ad ognuno di loro parole di conforto e la massima attenzione. L' arcivescovo ha dimostrato ancora una volta, di essere un uomo di fede integerrimo e presente su tutto il territorio della sua chiesa, portando nel suo cuore tutti i più deboli.
L'omelia della Giornata della Vita di Don Mimmo è stata una celebrazione dei deboli e dei bisognosi: " Vi dico che la povertà non è una categoria ma è un volto, una storia, una persona. E quei volti, quelle persone sono una provocazione continua nella nostra vita. Non erano solo fratelli immigrati, ma tante persone di cui ricordo il nome, l'età . E' la presenza di tanti poveri in mezzo a noi non è frutto del caso. Le nostre comunità hanno bisogno di una presa di responsabilità condivisa."
Il giovane sacerdote ha continuato dicendo: "Vi prego per questa Chiesa, non dimenticatelo mai, rappresentate un tesoro impareggiabile. Voi siete il volto della tenerezza del Padre. Da noi non contano i titoli, conta la stessa commozione di Gesù".Â
Non è la prima volta che Don Mimmo dimostra di essere estremamente presente per la sua comunità anche su temi ostici come quelli delle periferie degradate e della camorra, su quest'ultima afferma: " La camorra ti fa assaporare il gusto della libertà e del facile guadagno, ma in realtà ti intrappola con i suoi tentacoli. L'unica arma che abbiamo consiste nel ritrovare, tutti noi, Chiesa e Stato, la credibilità perduta. Quella credibilità che può dare solo l'impegno concreto per i bisogni delle persone...Mi sento di consegnare a tutti i sacerdoti l' 'urgenza' di sporcarsi le mani, toccando le fatiche della gente, ogni giorno, in ogni angolo della nostra città , organizzando insieme la speranza"