'Mollusco dell'anno', vince il polpo meridionale Argonauta Argo

Il primo premio per il "Mollusco dell'Anno" va all'Argonauta Argo, il polpo "napoletano" candidato dalla Stazione Zoologica "Anton Dohrn" ha surclassato con 7888 voti tutte le altre 120 specie candidate da tutto il mondo. A darne la notizia sono: il capo della sezione del Dipartimento di Malacologia del Museo Senckenger, Julia Sigwart, gli esponenti del Loewe Center TBG, Carola Greve e Tilman Schell e il Segretario della Società Mondiale per la Ricerca sui Molluschi (Unitas Malacologia) Yasunori Kano.

Il premio della competizione darà il sequenziamento del genoma dell'Argonauta che vive nel Golfo di Napoli, da parte del Loewe Centre for Translational Biodiversity Genomics. Il biologo Fabio Crocetta, colui che ha rinvenuto l'Argonauta Argo, spiega: "Il sequenziamento del genoma completo da parte del Loewe Centre for Translational Biodiversity Genomics del Senckenberg Research Institute and Natural History Museum di Francoforte offrirà un'opportunità di lavoro a diversi gruppi di ricerca interessati a particolari cluster di geni (gruppi di 2 o più geni) coinvolti in diversi aspetti di questa specie."

Roberto Danovaro, Presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, afferma: "la cosa più straordinaria è legata al fatto che questi organismi hanno una vita molto breve a fronte di una intelligenza molto sviluppata, si tratta di capire come facciano a diventare così intelligenti in così breve tempo. Sono coinvolte linee di ricerca sulla neurobiologia animale che potrebbero tornare utili anche per scoprire meccanismi legati al nostro cervello. Ecco, è bello sottolineare come anche dietro un concorso di bellezza per animali ci siano solide prospettive scientifiche."

Questo mollusco, l'Argonauta Argo è stato definito "romantico" perché evoca epoche antiche, il suo guscio sembra una grande nave e i suoi tentacoli sembrano dei remi pronti a condurla in un'avventura che non conosce confini. I gusci di Argonauta sono presenti come ornamento in ceramiche del 3000 a.C. ma sono anche i simboli del mistero marino che ha affascinato poeti e scrittori fin da tempo immemore: uno splendido esempio è dato dalla descrizione che ne va Jules Verne in "20.000 leghe sotto i mari"