Susan Sarandon ricorda le sue origini del Sud: "Amo tornare qui"

Susan Sarandon è orgogliosa delle sue origini meridionali, e le ha ricordate domenica scorsa in un collegamento col programma Rai "Che tempo che fa". L'attrice statunitense è stata ospite da Fabio Fazio per celebrare i suoi trent'anni di carriera nel mondo del cinema che l'hanno vista interprete di oltre 160 film, tra cui l'indimenticabile cult "Thelma & Louse", di cui ricorre quest'anno il trentesimo anniversario dall'uscita.

Premio Oscar nel 1996 come Miglior Attrice Protagonista per "Dead Man Walking", sono tantissimi i premi e i riconoscimenti ottenuti dall'attrice originaria di Ragusa. Ecco cosa ha detto a Fazio nel corso della trasmissione Rai qualche giorno fa: "Mi manca tantissimo l'Italia. Nonno veniva da Ragusa, quindi vado quando posso. In effetti sono siciliana, da parte del papà. Il lato 'capelli rosso siciliano'. Nonna veniva invece da fuori Firenze. Mi piace il cibo siciliano, mangio come i siciliani. Riuscivo a dire qualcosa in italiano, però non lo parlo da tanto tempo e l'ho dimenticato. Dovrei tornare e rimanere per un po' di tempo perché mi verrebbero in mente delle cose anche un po' in siciliano".

Nel 2019, dopo dieci anni dalla prima visita, Susan Sarandon si è recata nella sua terra d'origine, la Sicilia, dove ha anche fotografato la casa dove suo nonno "Giuseppi" aveva vissuto. Nel 2006 la Sarandon era stata insignita del premio "Ragusani nel mondo", ricevendo la cittadinanza ordinaria, commuovendosi nel vedere, per la prima volta, la casa di suo nonno, in via Odierna. L'attrice entrò per visitarla e lasciò un assegno al cugino perché la facesse ripulire.

E' da quella casetta che nel 1916, suo nonno Giuseppe Criscione, a soli 15 anni era partito per New York. Sarebbe stato registrato poi come "Giuseppi" e avrebbe sposato Anita Rigali, anche lei italiana. Dalla loro unione nacque la madre di Susan, Lenora Marie, oggi 94enne, che per decenni ha cercato di risalire ai suoi avi provenienti da Ragusa.

Ritornando alla suo partecipazione al programma "Che tempo che fa", l'attrice italo-americana ha poi commentato così il suo straordinario successo: "Io penso di essere stata davvero fortunata perché quando hai uno scopo è importante portarlo avanti e questo è un lavoro in cui, soprattutto per le donne, quando invecchi non è facile. Mi ha aiutato molto la famiglia fantastica che mi ritrovo, ma mi rendo conto che attraverso il cinema è possibile raccontare storie che possono cambiare la vita delle persone, che possono identificarsi con qualcuno con cui non avevano nulla in comune.

Mi interessa interpretare donne normali che fanno cose eccezionali senza rendersene conto. Gli eroi non si sentono tali quando agiscono e a un certo punto qualcuno nella propria vita è chiamato ad essere se stesso e fare scelte difficili, che aprono delle porte e cambiano le cose - continua la Sarandon - Mi interessano le donne che non sono necessariamente famose, ma donne che devono trovare il coraggio di amare qualcuno ed essere vicini a qualcuno. E' difficile essere autentici, è difficile essere onestamente chi si è, ma queste cose non le capisci prima di iniziare".