Covid, 27 scienziati del Sud in prima linea nello sviluppo del vaccino italiano

Un team di ricercatori meridionali è impegnato in prima linea nello sviluppo del vaccino italiano Reithera. Sono gli scienziati dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, che stanno lavorando duramente per trovare una cura al Coronavirus. Dall'ateneo partenopeo dove si sono formati e hanno studiato, hanno proseguito il cammino in Reithera. Molti hanno trascorso un periodo di specializzazione di ricerca industriale presso il Ceinge, alcuni sono tuttora nel gruppo di ricerca di Reithera presso il centro di biotecnologie.

Il vaccino anti-Covid di Reithera è un vaccino interamente italiano, basato sulla tecnologia degli Adenovirus di primati, messa a punto nei primi anni duemila da un gruppo di ricercatori formato da Riccardo Cortese, Stefano Colloca, Antonella Folgori ed Alfredo Nicosia, per la generazione di nuovi vaccini contro l'Ebola, la Malaria, l'Hcv e il virus respiratorio sinciziale (Rsv).

"Gli Adenovirus di primati (Non human Great Apes Adenovirus – GrAd) sono dei virus innocui per l'uomo e 'depotenziati' con tecniche di ingegneria genetica - si legge sul sito della Federico II - Essi sono utilizzati per trasportare l'informazione genetica per la produzione di proteine-antigeni di altri virus patogeni per l'uomo, come ad esempio il virus Sars-Cov-2. Questa informazione genetica (ovvero il gene che codifica per la proteina-antigene del virus patogeno), una volta trasportata all' interno delle cellule umane, produce l'antigene del virus patogeno. L'antigene a sua volta è identificato dal sistema immunitario umano che inizia a produrre gli anticorpi e i linfociti T contro il virus patogeno.

GrAd è una sorta di navicella, anche definito vettore, che trasporta il gene che serve a sintetizzare la proteina-antigene all' interno delle cellule dell'individuo vaccinato - si continua a leggere sul portale dell'ateneo - Una volta svolto il suo compito di trasporto, il vettore GrAd si distrugge e non ne rimane traccia nell'organismo ricevente dell'individuo vaccinato. Per questo motivo la tecnologia del vettore GrAd risulta sicura ed efficace. Il vaccino GrAd-Cov-2, ha appena concluso con successo le prove cliniche di Fase I condotte in collaborazione con l'Istituto INMI Spallanzani e il Centro Clinico di Verona".

Oggi in Reithera lavorano 27 ricercatori provenienti dalla Federico II, impegnati nello sviluppo di tutte le fasi della produzione del vaccino, a partire dal suo concepimento e realizzazione del prototipo da parte dei ricercatori specializzati nella "Vettorologia", per proseguire poi con la fase di prove pre-cliniche effettuate dai ricercatori immunologhi, fino alla fase finale di produzione e rilascio del vaccino ai siti clinici da parte dei ricercatori impiegati nei laboratori di manifattura e di controllo di qualità. Lo sviluppo del vaccino GrAd-Cov-2 è stato sostenuto finanziariamente, oltre che da Reithera, dalla Regione Lazio e dal Ministero dell'Università e della Ricerca.

Ecco i nomi dei 27 ricercatori dell'Università degli Studi di Napoli Federico II che stanno lavorando alla produzione del vaccino italiano Reithera: Virginia Ammendola, CTF, Federica Barra, PhD, Teresa Busiello, Scienze, Marianna Caranfil, Biotecnologie Mediche, Alessandra Maria Contino, Biotecnologie Mediche, Giulio Corcamo, Biologia Biomolecolare, Mariarosaria Del Sorbo, Biotecnologie Mediche, Roberto Esposito, Biotecnologie Industriali, Sara Fabbricino, Biotecnologie Industriali, Alessandra Fanzini, Biotecnologie Molecolari ed Industriali, Elisa Ferrigno, Biotecnologie Molecolari ed Industriali.

E ancora Salvatore Fusco, Biologia, Anna Giordanno, Biologia, Valentina Giuliano, Biologia, Fabiana Grazioli, Biotecnologie Mediche, Francesca Lanzaro, Biotecnologie Mediche, Rossella Merone, Scienze Biotecnologiche, Giuseppina Miselli, PhD, Morena Mancini, Genetica e Biologia Molecolare, Federico Napolitano, Biotecnologie Mediche, Alessandro Natale, Biotecnologie Farmaceutiche, Viviana Pellegrino, Scienze Biologiche, Angiolo Pierantoni, Biotecnologie Mediche, Angelo Raggioli, PhD, Roberta Sbrocchi, Biotecnologie Mediche, Andrea Sommella, Biotecnologie Mediche, e Michele Veneruso, Biotecnologie Mediche.