Stasera in tv il viaggio di Alberto Angela in un'antica città del Sud

A seguito delle recenti scoperte avvenute negli scavi archeologici di Pompei, stasera alle 21.25, ritorna su Rai1 "Stanotte a Pompei", un viaggio straordinario con Alberto Angela alla scoperta delle meraviglie dell'antica città campana. Diretta da Gabriele Cipollitti, la produzione targata Rai è realizzata interamente in 4K HDR, ed impreziosita con eccezionali effetti speciali e con riprese attraverso elicotteri, droni che raccontano i tesori di questo gioiello meridionale senza tempo.

"Affreschi a tinte vivaci, un cavallo bardato, un padrone e uno schiavo che si preparavano a fuggire, un'iscrizione che permette di datare con sicurezza l'eruzione, prezioso vasellame? Pompei ha ancora molto da rivelare e da raccontare. Il viaggio segue minuto per minuto la tragedia che distrusse l'antica città di Pompei partendo dalla notte prima dell'eruzione. Si rivivranno quelle terribili ore, cercando di immedesimarci con gli abitanti del tempo", si legge sulla pagina facebook del Comune di Pompei che ha anticipato i temi trattati questa sera da Alberto Angela.

Ad accompagnare il viaggio del conduttore ospiti illustri. E soprattutto il testimone della tragedia, Plinio il giovane, che ha raccontato della morte dello zio Plinio il vecchio e di come invece lui si sia salvato. A farne rivivere la testimonianza sarà Giancarlo Giannini, una presenza costante nelle "avventure" notturne di Alberto Angela.

Il racconto partirà dalla cima del Vesuvio per sfatare un luogo comune. Il vulcano non esisteva ancora, si è formato proprio a causa di quella esplosione del 79 dopo Cristo. Ecco perché i pompeiani non erano allarmati dai molti segnali che si succedevano nei giorni e nelle settimane precedenti: scosse di terremoto, mancanza d'acqua, crolli paurosi.

L'attore Marco D'Amore racconterà gli intrecci tra affari, malaffare e politica che agitano le strade affollate di Pompei in quel periodo. Con il tre volte premio Oscar Vittorio Storaro, poi, si entrerà nella Villa dei Misteri per ammirare i colori nei quali vivevano immersi gli antichi romani. Ma l'improvvisa eruzione del vulcano cambia tutto: "Nel giro di poche ore tutta la costa è devastata. Possiamo vedere alcune delle tante vittime fissate nei loro ultimi istanti grazie ai calchi. E la pietà si unisce alla meraviglia per i tesori che alcuni hanno portato con sé o che sono stati trovati tra le macerie e sono custoditi per la maggior parte al Museo Archeologico Nazionale di Napoli".

La riscoperta di Pompei è cominciata nel '700, e tra i primi visitatori troviamo Wolfgang Amadeus Mozart, che ne ha lasciato il segno nella sua opera: a ripercorrere il suo viaggio saranno il violinista Uto Ughi e il soprano Maria Sardaryan. Alberto Angela infine racconterà come, dal Settecento in poi, grazie ai tanti lavori e alle tante ricerche, Pompei è diventata davvero "la più viva delle città morte".