La grandissima scoperta che sorprende il mondo: i "Due Corpi" di Pompei

Un improvviso salto nel passato in una civiltà antica ma mai dimenticata è avvenuto in questi giorni a Pompei, con il grandioso ritrovamento di due "corpi", perfettamente conservati, vittime dell'eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C.

I due scheletri sono stati ritrovati nel corso degli scavi a Civita Giuliana a 700, nord-ovest di Pompei, dove già nel 2017 furono trovati i resti di tre cavalli bardati  in una grande villa suburbana. Attraverso la tecnica dei Calchi ideata nell'Ottocento da Giuseppe Fiorelli, che consiste nel disporre una colata di gesso liquido nelle cavità create dai corpi, così da ottenere il calco perfetto della loro posizione.

Probabilmente si tratta di un ricco uomo di Pompei e il suo schiavo, che sopravvissuti alla prima parte dell'eruzione sono rimasti intrappolati nell'abitazione, infatti l'eruzione in un'ora e mezza ha completamente sepolto la città, tanto che non era possibile scorgere la pavimentazione, e quindi orientarsi per riuscire a fuggire. Va da sé che tutti gli edifici erano totalmente sommersi dalla pioggia di cenere e che molte persone siano rimaste intrappolate all'interno delle proprie abitazioni anche per i crolli generati dal peso in eccesso, come in questo caso.

Tutte queste sono le prime supposizioni fornite dal calco che rivela la posizione dei corpi ed altri particolari, ma ovviamente ci saranno ulteriori studi per stabilire la possibile età degli scheletri al momento dell'eruzione, il rapporto tra i due, e magari il perché dell'attesa chiusi in casa invece di darsi immediatamente alla fuga. L'incredibile conservazione di questi corpi è stata determinata dal fatto che sono stati istantaneamente sepolti, mentre morivano, dalle ceneri dei flussi piroclastici emessi dal Vesuvio in piena eruzione.

"La nuova scoperta sottolinea la ricchezza del nostro patrimonio, non solo archeologico, ma culturale in generale, che deve essere tutelato e valorizzato perché tutti, oggi come in futuro, possano goderne. In particolare, ciò vale per Pompei che ha ancora da insegnarci. E ogni volta riesce a sorprenderci." scrive Alberto Angela sulla sua pagina Facebook e se lo dice lui è il caso di ascoltarlo, non vi pare?