'Il Padrino' torna sugli schermi: Coppola riscrive un capitolo dall'inizio alla fine

"Il Padrino", capolavoro cinematografico in parte girato al Sud, ritorna protagonista con un annuncio di Francis Ford Coppola. Il regista italo-americano sta lavorando a una riedizione de "Il Padrino Parte III" in cui Micheal Corleone - interpretato da Al Pacino - non morirà. Sembra essere questa la novità più interessante della riscrittura che riguarda la storia della famiglia Corleone ambientata in ben 96 anni, dal 1901 al 1997 tra gli Stati Uniti e la Sicilia.

"In effetti, per i suoi peccati Micheal, ha una morte peggiore della morte", ha spiegato al quotidiano il Mattino Francis Ford Coppola, svelando che sta lavorando a una versione diversa della sua opera, completamente riscritta nella parte iniziale e finale. Non mancheranno scene inedite e video e audio rivisitati con le nuove tecnologie multimediali.

La nuova edizione del film sarà intitolata "Il Padrino - Coda: La morte di Micheal Corleone" e non dovrebbe prevedere la morte del protagonista, così come avviene nella precedente versione. Il capitolo rivisitato della saga uscirà in Italia il 10 dicembre 2020 in occasione dell'anniversario dei trent'anni della pellicola originale, in Blu-Ray Disc per Universal Picuters Home Entertinment Italia.

La ragione di questo cambiamento è stata in sostanza quella di rievocare l'incipit de "Il Padrino" originale, quando Vito Corleone (interpretato da Marlon Brando) ascolta le suppliche del becchino arrabbiato e offeso. "Coda" comincia con la scena in cui Micheal Corleone (Al Pacino) negozia un prestito multimilionario con la Banca Vaticana e una società immobiliare: "Quando i siciliani ti augurano cent'anni...significa 'lunga vita'...E un siciliano non dimentica mai", la frase nella pellicola prima dei titoli di coda.

Probabilmente questa scelta di Francis Ford Coppola dipende dal fatto che il terzo capitolo della saga della famiglia Corleone all'epoca fu giudicata un flop, almeno rispetto alle prime due parti che hanno collezionato nove Oscar e quasi un miliardo di dollari di incassi. "Francamente, avevo bisogno di soldi, e stavo uscendo da una vera crisi finanziaria in cui avevo perso tutto", aveva dichiarato in quegli anni il regista al New York Times.