Coronavirus, al Sud un nuovo studio sulla gestione dell'emergenza

Dal Sud arriva uno studio per fronteggiare la gestione dell'emergenza Coronavirus. In quest'ultimo periodo la situazione sta nuovamente provocando, purtroppo, allarmismi e preoccupazioni a causa dell'impennata dei contagi in tutto il Paese. A tal proposito, per il rischio di un lockdown totale e le sue ricadute sul settore economico, i ricercatori meridionali hanno elaborato una strategia per contenere la diffusione dell'epidemia.

Realizzato dal gruppo di ricerca guidato da Mario di Bernardo, ordinario di Automatica presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell'Informazione dell'Università di Napoli Federico II, in collaborazione con i ricercatori dell'Università di Salerno, ENEA e del Politecnico di Milano, il nuovo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale "Nature Communications".

La ricerca si basa su un modello a rete delle Regioni italiane e suggerisce di attivare lockdown intermittenti a livello regionale per controllare la pandemia, sviluppando un modello matematico sulla base dei dati raccolti durante il lockdown nazionale, dove l'Italia è descritta come una rete di venti regioni. Nello studio si analizzano le azioni che ciascuna ragione potrebbe mettere in campo per monitorare la propagazione del virus e i gruppi di persone che viaggiano da una città all'altra.

Nello specifico, viene mostrato che strategie di lockdown a livello regionale, anche per brevi periodi di tempo, potrebbero essere particolarmente utili ed efficaci per evitare che si perda il controllo della situazione. Il lockdown di una regione, secondo lo studio, dovrebbe essere attivato quando il numero di malati Covid ospedalizzati in terapia intensiva supera un livello di guardia indicato dal modello, e revocato quando ritorna sotto quel livello.

I ricercatori, inoltre, hanno fatto luce sull'efficacia a livello regionale delle misure di lockdown attivate tra marzo e giugno 2020, sottolineando l'esistenza di un legame tra il tasso di mortalità da Coronavirus e i livelli di saturazione dei sistemi sanitari regionali. Questa metodologia può essere facilmente applicata anche ad altri contesti nazionali ed internazionali e a diversi livelli: province, regioni, macro aree e nazioni.

Il nuovo studio è intitolato "A network model of Italy shows that intermittent regional strategies can alleviate the Covid-19 epidemic" ed è stato condotto dal gruppo di ricerca SINCRO (Sistemi Nonlineari, Controlli di Reti e Processi) dell'Università di Napoli Federico II dal docente Mario di Bernardo in collaborazione con i docenti Pietro De Lellis e Francesco Lo Iudice della Federico II, Davide Liuzza, ENEA, Giovanni Russo dell'Università di Salerno e Fabio della Rossa del Politecnico di Milano.