Ritrovati al Sud reperti del IV secolo: la scoperta nel cantiere di un nuovo ospedale

Durante i lavori di scavo per realizzare un nuova struttura sanitaria al Sud, sono stati scoperti alcuni reperti archeologici databili secondo le prime ipotesi al IV secolo a.C., nella zona periferica di un cantiere. E' successo a Taranto, dove sorgerà l'ospedale San Cataldo in prossimità della statale 7, lunga la nuova direttrice di collegamento tra la città pugliese e San Giorgio Ionico.

I reperti in terracotta saranno esaminati dai funzionari della Sopraintendenza Archeologica. "La nostra grande storia - ha commentato il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci attraverso un post sulla pagina facebook Ecosistema Taranto - ci riserva sempre delle sorprese incredibili. Si stanno terminando gli apprestamenti di cantiere e da lunedì si fa sul serio sul sedime del nuovo ospedale San Cataldo". 

Il progetto della nuova struttura prevede la realizzazione di un ospedale che comprenderà 715 posti letto in un edificio costituito da 6 blocchi principali, 70 ambulatori, 28 sale di diagnostica, 19 sale operatorie. A eseguire i lavori il Raggruppamento Temporaneo di Imprese che si è impegnato a consegnare l'opera in soli 399 giorni lavorativi, attraverso tre turni giornalieri e uno notturno.

Sempre in Puglia, di recente, un'altra importante scoperta è avvenuta in provincia di Foggia, a San Paolo Civitate, dove sono stati rinvenuti dei resti di un Anfiteatro Romano, sinora sconosciuto. Esso rappresenta una testimonianza archeologica fondamentale per la comprensione dell'assetto urbanistico del municipium di Teanum Apulum. L'insediamento daunio di Tiati era caratterizzato da un'occupazione di tipo sparso sulle alture di Coppa Mengoni, Pezze della Chiesa, Mezzana, Piani di Lauria e l'area compresa fra il Regio Tratturo "Aquila-Foggia" e la Marana della Defensola.

Le attività hanno fatto emergere dal piano di campagna attuale dei resti evidenti di epoca romana, nello specifico un ambiente voltato in opera cementizia con paramenti in opera laterizia, pertinenti a una struttura monumentale prospiciente il Regio Tratturo “Aquila-Foggia” che si è rivelata essere uno degli accessi all’anfiteatro di Teanum Apulum.