Incredibile scoperta al Sud: ritrovati i resti di un Anfiteatro Romano del I secolo

Un'importante scoperta è avvenuta in provincia di Foggia, a San Paolo Civitate, dove sono stati rinvenuti dei resti di un Anfiteatro Romano, sinora sconosciuto. Esso rappresenta una testimonianza archeologica fondamentale per la comprensione dell’assetto urbanistico del municipium di Teanum Apulum. L’insediamento daunio di Tiati era caratterizzato da un’occupazione di tipo sparso sulle alture di Coppa Mengoni, Pezze della Chiesa, Mezzana, Piani di Lauria e l’area compresa fra il Regio Tratturo “Aquila-Foggia” e la Marana della Defensola.

Nel corso del IV secolo a.C, la penetrazione sannita nel territorio di Tiati era tale che la città prese parte alla seconda guerra sannitica, alleandosi con i Sanniti contro Roma. La sconfitta nel 318 a.C. determinò un patto di alleanza tra Tiati e Roma e il territorio, confiscato ai ceti dirigenti indigeni anti-romani, fu dato in affitto all'aristocrazia locale filo-romana. La presenza di Roma portò ad una ristrutturazione del territorio, che cancellò gli insediamenti sparsi e l‟abitato di Teanum Apulum fu concentrato in un’area ristretta tra Coppa Mengoni e Pezze della Chiesa.

Il progetto “San Paolo di Civitate (FG): tombe daunie e strutture romane. Pronto intervento di scavo archeologico e completamento dello scavo e protezione”, condotto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Barletta-Andria-Trani e Foggia, ha previsto delle indagini archeologiche che hanno interessato parte dell’insediamento pluristratificato di Tiati-Teanum Apulum-Civitate.

Le attività hanno fatto emergere dal piano di campagna attuale dei resti evidenti di epoca romana, nello specifico un ambiente voltato in opera cementizia con paramenti in opera laterizia, pertinenti a una struttura monumentale prospiciente il Regio Tratturo “Aquila-Foggia” che si è rivelata essere uno degli accessi all’anfiteatro di Teanum Apulum.

Così, è stata riportata alla luce una parte dell'edificio pubblico datato al I-II secolo d.C. Probabilmente, al momento dell'abbandono, l'area fu riutilizzata come necropoli. Ora gli studi proseguiranno per comprendere ancora meglio i segreti di questa zona.