Coronavirus, Tarro: "L'emergenza è finita, siamo nella fase dell'immunità di gregge"

Il virologo siciliano Giulio Tarro in questi giorni è tornato a fare il punto della situazione sull'emergenza Coronavirus. Primario emerito dell'Azienda Ospedaliera "D. Cotugno", il dottore è considerato una delle principali figure che ha contribuito alla risoluzione dell'epidemia del colera a Napoli negli anni Settanta. Da quando è scoppiata l'emergenza sanitaria nel mondo, Tarro si è mostrato spesso ottimista sull'evoluzione della pandemia, anche nelle situazioni, come quella attuale, in cui la crescita dei casi provoca allarmismo e preoccupazione.

Il virologo meridionale questa volta ha espresso il suo punto di vista sui risultati dei tamponi, a suo avviso non sempre attendibili: spesso gli esiti positivi sarebbero da ricondurre ad una semplice influenza. A riportare le sue parole è il quotidiano Affaritaliani.it, attraverso un'intervista firmata dal giornalista Antonio Amorosi: "Facendo tamponi di massa stiamo facendo un'enorme confusione - ha dichiarato Giulio Tarro - E i tamponi a tappeto hanno un'alta percentuale di falsi positivi. Assistiamo adesso alla diffusione non della patologia del Coronavirus ma alla resistenza anticorpale per la stessa malattia".

"Negli Stati Uniti hanno speso un miliardo e mezzo per fare un test diagnostico che permettesse di trovare sia le proteine del virus, sia gli anticorpi che l'acido nucleico. Col tampone invece noi in Italia troviamo solo un acido nucleico e non si sa se è attivo o inattivo - ha sottolineato il virologo messinese - Lo scopritore di questa macromolecola, il professore Mullis, premio Nobel, ci dice che l'acido nucleico potrebbe anche essere inattivo. L'inattivo è un virus morto, Infatti Mullis ha spiegato di non usarlo come test diagnostico. I tamponi danno molti falsi positivi e molti falsi negativi".

"Fare i tamponi non aiuta, troviamo principalmente asintomatici, 9 su 10. Assistiamo adesso alla diffusione non della patologia del Coronavirus ma alla resistenza anticorpale per la stessa malattia - ha aggiunto Tarro - la situazione è molto diversa rispetto a quella che abbiamo vissuto a marzo. Da noi l'emergenza è finita e quella che stiamo vivendo è la fase della cosiddetta immunità di gregge".

Per quanto riguarda la stagione autunnale e le prime influenze che potrebbero essere confuse con il Coronavirus, il virologo conclude che esiste un test molto attendibile in Inghilterra che permetterebbe in 90 minuti di verificare se si è positivi o negativi: "In alternativa c'è un test diffuso in Inghilterra, che in 90 minuti dà con certa precisione la diagnosi per capire se quello che abbiamo è il Coronavirus o un'influenza comune".