Talassemico e positivo al Covid, medici gli salvano la vita con trasfusione a domicilio

Dal Sud arriva un'altra lodevole storia di buona sanità. Un 39enne di Secondigliano, recatosi in ospedale per ricevere una trasfusione salvavita ha poi scoperto di essere positivo al Coronavirus. L'uomo è stato assistito direttamente presso il suo domicilio grazie ad una perfetta collaborazione tra il Cardarelli e l'ASL Napoli 1 Centro, che ha raccontato la vicenda sulla sua pagina ufficiale facebook.

"Un ottimo esempio di integrazione ospedale territorio", hanno evidenziato Giuseppe Longo e Ciro Verdoliva, rispettivamente direttore generale del Cardarelli e dell'ASL Napoli 1 Centro. "Questa vicenda - proseguono sul social - è stata un test importante per le nostre aziende, che hanno dimostrato di saper sfruttare al meglio tecnologie e competenze per garantire una presa in carico globale dei pazienti".

L'incubo per il 39enne di Secondigliano è iniziato lunedì. L'uomo, colpito da una forma di talassemia che lo rende dipendente da continue trasfusioni, è stato sottoposto ai consueti test anti Covid che precedono l'ingresso in ospedale. Stavolta però il tampone ha dato esito positivo, facendo scattare le misure di contenimento atte ad impedire un potenziale contagio a catena. Posto in isolamento fiduciario, l'uomo non si sarebbe potuto sottoporre in sicurezza alla trasfusione se l'Unità Operativa Semplice Dipartimentale Malattie Rare del Globulo Rosso del Cardarelli, diretta da Aldo Filosa, non si fosse coordinata con l'Unità Operativa Complessa Programmazione Attività Assistenza Primaria, diretta da Pasquale Izzo.

Un lavoro di squadra iniziato con le prove di compatibilità del sangue e proseguita, nella giornata di mercoledì 30 settembre, con la trasfusione. In contatto con il personale del Cardarelli, gli uomini dell'ASL Napoli 1 Centro hanno prelevato le sacche di sangue preparate ad hoc per il paziente e sono intervenuti a domicilio per la trasfusione. Un intervento reso complesso dalle ingombranti tute di isolamento che il personale ASL ha dovuto indossare vista la positività al Covid del paziente e sviluppatosi con la video partecipazione dei medici del Cardarelli. Completata la trasfusione il paziente resta ora in quarantena, in attesa di poter festeggiare un doppio tampone negativo, ma con la consapevolezza di essere in ottime mani.