Al Sud c'è la quercia più antica del mondo: se ne parla anche all'estero

La quercia più antica del mondo ritrovata al Sud è finita sulle pagine di prestigiosi quotidiani internazionali. E' stata battezzata "Demetra" e si trova nel Parco Nazionale dell'Aspromonte, in Calabria. Scoperta dai ricercatori dell'Università della Tuscia guidati dal professore Gianluca Piovesan, la rovere ha 934 anni d'età e la sua scoperta è stata pubblicata per la prima volta sulla rivista "Ecology".

Questa antica quercia ha quasi due metri di diametro e come spesso succede negli alberi monumentali, è un esemplare con il fusto cariato, per cui la datazione è stata possibile solo grazie ad una piccola porzione di legno parzialmente conservato nel fusto cavo. Essa è diventata una delle querce datate con metodo scientifico più vecchie al mondo: un nuovo prezioso elemento di biodiversità per il parco nazionale.

Come sottolineato da strettoweb, la scoperta di "Demetra" sta avendo una grande risonanza mediatica internazionale attraverso diversi articoli che stanno mettendo in risalto la sua longevità. Lo storico quotidiano londinese "The Times", ad esempio, ha dedicato alla notizia un doppio articolo sull'edizione cartacea e quella online. Anche il "Der Standard", quotidiano austriaco con sede a Vienna , ha dedicato uno spazio a Demetra, con il titolo "La Quercia più antica del mondo è in Calabria". L'antica quercia ha poi attirato l'attenzione del famoso portale "The world news monitor" che le ha riservato uno spazio nella sezione ambiente.

Ancora, il giornale "Sciencealert", ha trattato la scoperta spiegando che "alcuni alberi possono resistere per quasi un millennio, anche in condizioni difficili, come è successo per Demetra in Aspromonte, in Calabria". Poi troviamo la rivista ungherese "Hvg" che ha parlato dello studio dell'Università della Tuscia ai suoi lettori precisando che "La quercia più antica del mondo, Demetra, si trova in Calabria, nel Sud Italia". Infine, la notizia, è stata ripresa anche dal quotidiano georgiano "next.on.ge".

Secondo i ricercatori si tratta di un albero-habitat, che insieme ad altri qui presenti permette la vita di molte specie vegetali e animali. Questa foresta dell'Alto Aspromonte rappresenta un caso di studio di eccellenza nella conservazione della natura. Un grande orgoglio per il Sud di cui si sta parlando in tutto il mondo.