Arteriopatia periferica, ospedale del Sud studia un farmaco anti-trombosi

Una struttura sanitaria del Sud specializzata nel trattamento delle patologie al cuore ha partecipato ad un importante studio di ricerca pubblicato sulla rivista scientifica internazionale "New England Journal of Medicine". Si tratta del Maria Eleonora Hospital, Ospedale di Alta Specialità a Palermo, in prima fila per la validazione di una terapia farmacologica post operatoria che ha l'obiettivo di ridurre le problematiche legate alla arteriopatia periferica, ossia la patologia cardiovascolare che colpisce gli arti superiori e inferiori.

Questo tipo di malattia consiste nel restringimento delle arterie che portano il sangue agli arti e interessa 40 milioni di persone in Europa. Le cause possono essere molteplici: colesterolo in eccesso, diabete ed obesità. Anche alcuni stili di vita possono incidere su questa patologia, come il fumo, la sedentarietà e una dieta non equilibrata. I più colpiti sono i soggetti over 50 e i sintomi sono più o meno accentuati, ad esempio dolore a seguito di uno sforzo o dolore anche quando l'arto è a riposo.

"A Maria Eleonora Hospital utilizziamo tecnologie all'avanguardia e adottiamo tecniche innovative, la terapia per l'arteriopatia periferica è interventistica - ha spiegato all'Ansa Vincenzo Pernice, responsabile dell'unità di cardioangiologia diagnostica ed interventistica - in primis si adotta un approccio endovascolare mininvasivo, quando l'ostruzione è troppo calcifica, è necessario optare per una terapia chirurgica con bypass. Ci avvaliamo delle ultime metodiche che ci permettono di raggiungere i migliori risultati possibili, in termini clinici di buona riuscita degli interventi e di salvataggio dell'arto ma soprattutto nei confronti dei pazienti, per restituire loro una quotidianità di qualità".

Lo studio è durato in totale tre anni e si è basato sulla sperimentazione di fase 3 con l'obiettivo di approfondire la tollerabilità e l'efficacia del nuovo trattamento anticoagulante orale su un campione di pazienti internazionale molto ampio: dai risultati del test è emerso che la terapia innovativa realizzata dall'ospedale palermitano ha portato ad una riduzione del 15% del rischio di amputazioni e di altri fenomeni avversi di natura cardiovascolare. Gli esiti della ricerca meridionale sono stati presentati al congresso annuale dell'American College of Cardiology e pubblicati sul "New England Journal of Medicine", una delle più importanti pubblicazioni di medicina al mondo.