La Mela "Zitella": sapete perché si chiama così questo frutto meridionale?

Il Sud è pieno di prodotti particolari, alcuni autoctoni, altri esportati ma diventati col tempo dei veri e propri "figli" meridionali. Uno di questi è la "mela Zitella", che cresce in molte aree del Sud, specialmente Campania e Molise. In Campania è molto diffusa nelle zone collinari e montane di Avellino e Benevento, nei frutteti misti di tipo familiare, dove ci sono alberi vigorosi ricchi di questa variante.

La "Mela Zitella" è un frutto piccolo, dalla forma appiattita ed asimmetrica e presenta una buccia di spessore medio sottile caratterizzata da un colore giallo chiaro sfumato di rosso su parte della superficie. La sua polpa è bianca, compatta e croccante, ed è molto succosa e ha un sapore dolce e aromatico.

E' già il nome a dare una connotazione curiosa a questo frutto, che conserva costumi e tradizioni del centro Italia. La mela zitella, come detto, è diffusa soprattutto nei frutteti del Molise e dell’Abruzzo, ma anche in Campania, ed è un frutto che caratterizza le colline delle regioni centrali italiane sin dall'antichità.

Questo tipo di mela è nota per il grande mix di profumi e aromi che emana. La sua maturazione tardiva ne permette il consumo anche in inverno inoltrato. Purtroppo, pur essendo molto antica e molto amata, essa è anche in via d'estinzione. Ma da cosa deriva il suo strano nome? "Zitella" è un aggettivo che è stato dato a questa mela dal fatto che un tempo le donne nubili erano solite utilizzare la sua polpa come cosmetico. Quando ancora non esistevano i deodoranti, la mela zitella si usava inoltre anche per profumare armadi e cucine.

Ancora oggi la tradizione in alcune zone del Centro-Sud vuole che chi possegga un albero con questo frutto, a Natale ponga sulla tavola un cesto pieno di mele zitelle, per offrirle agli ospiti e dimostrare così la propria ricchezza.