Nessuno lo opera perché è troppo grasso: viene salvato in un ospedale del Sud

Ha girato mezza Italia quando ha scoperto di avere un tumore al rene, ma nessuno era disposto ad operarlo. Il motivo? I suoi 190 kg di peso. E' la storia di un uomo di 41 anni, M.U., gravemente obeso, che ha chiesto per molto tempo di essere operato, ma nessuna struttura aveva contemporaneamente letto e tecnologie adatti, e se li aveva, erano i medici a non essere disposti a correre il rischio di operarlo.

La svolta, però, è avvenuta all'Istituto dei tumori Pascale di Napoli, dove i chirurghi, guidati da Sisto Perdonà, hanno accettato di sottoporre l'uomo ad intervento chirurgico. Per operarlo, il team del Pascale ha dovuto utilizzare sistemi di supporto e lavoro speciali, e hanno potuto contare su una sinergia perfetta tra chirurghi, equipe anestesiologica e personale della sala operatoria.

Per posizionare il paziente ci è voluta quasi un'ora, il letto non era conforme al suo peso, per cui ha necessitato di supporti speciali. Quando è stato attaccato ai bracci del robot da Vinci, poi, tutto è andato bene. Al 41enne è stato asportato il rene e ora è in ripresa.

"Per Sisto Perdonà e per il Pascale tutto - si legge in una nota dell'ospedale - si tratta solo di un ulteriore successo. E' di pochi giorni fa la notizia che la rivista 'Bju International' ha pubblicato il programma organizzativo della struttura complessa di Urologia del polo oncologico partenopeo riconoscendo all’Irccs l’impegno profuso durante il periodo di massima emergenza Covid. Un impegno che ha consentito, grazie allo sviluppo e adozione di adeguati protocolli di sicurezza ospedaliera ed una attenta selezione dei pazienti, di mantenere invariate le attività chirurgiche per il trattamento delle patologie uro-oncologiche. Non è un caso che l’attività di chirurgia mininvasiva del Pascale, nei mesi di marzo e aprile, non ha avuto eguali in tutta Italia con oltre 50 interventi".