Eccellenze del Sud: premiata una struttura sanitaria per gli standard di qualità

Il Sud vanta tantissime strutture ospedaliere all'avanguardia. Tra queste spicca la Cardiologia del Policlinico Universitario di Catanzaro, ai primi posti in Italia secondo il Programma Nazionale Esiti (PNE) 2019, recentemente pubblicato dal Ministero della Salute e pubblicato sul sito internet dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Il reparto di Cardiologia dell'ateneo calabrese è stato premiato per la qualità e la quantità delle prestazioni.

Secondo i dati del PNE, infatti, emerge che la Cardiologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini, appartenente all'Università degli Studi Magna Grecia di Catanzaro, ha effettuato un elevato numero di procedure in ambito cardiovascolare, ottenendo un'alta valutazione per la qualità delle prestazioni erogate. Inoltre, la Cardiologia del Policlinico meridionale sempre secondo i risultati del PNE 2019, ha ottenuto i migliori risultati in termini di percentuale di mortalità ed eventi avversi post-procedurali in Calabria.

Infatti, la percentuale di mortalità, a 30 giorni, dei pazienti ricoverati per infarto miocardico in Italia è dell'8,3% mentre quella della Cardiologia dell'Azienda Mater Domini è pari a 4,73%, quasi la metà rispetto alla media nazionale, attestandosi come la più bassa in regione. Quando bisogna valutare l'efficacia della terapia dell'infarto, però, non bisogna fermarsi soltanto ai primi 30 giorni. Proprio per questa ragione, il Ministero della Salute ha valutato anche la percentuale di mortalità della Cardiologia dell'Azienda Mater Domini anche a un anno post-infarto, che è risultata essere del 2,15%, numero di gran lunga inferiore rispetto alla media nazionale.

"Sono particolarmente orgoglioso - ha dichiarato ai microfoni di strettoweb il direttore dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Mater Domini di Catanzaro, Ciro Indolfi - dei dati dell'Agenas pubblicati dal Ministero della Salute riguardo gli importanti risultati ottenuti. In questi anni ho avuto il grande privilegio di organizzare una Cardiologia, istituendo ex novo l'emodinamica, l'elettrofisiologia e l'UTIC. Siamo stati il primo centro pubblico ad utilizzare lo stent per curare l'infarto, così come la TAVI per l'impianto percutaneo della valvola aortica e la MitraClip per la riparazione senza bisturi della valvola mitrale".

"E' importante sottolineare - ha aggiunto il direttore - che la Cardiologia dell'Università Magna Grecia non si dedica solo all'assistenza, ma anche alla ricerca, come testimoniano le numerose scoperte e pubblicazioni su riviste scientifiche di prestigio internazionale. Anche in Calabria è possibile organizzare strutture efficienti che sono al servizio dei calabresi soprattutto in epoca Covid-19 dove i trasferimenti in altre regioni sono fortemente scoraggiati".