Bennato si racconta: "I miei genitori si amavano tanto. Ora vivo per mia figlia"

Una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera per parlare della pubblicazione del suo ultimo libro, 'Girogirotondo. Codex latitudinis', uscito nelle librerie lo scorso giugno. Edoardo Bennato, amatissimo cantautore napoletano, si è confessato ai microfoni del quotidiano, a cui ha raccontato moltissime cose, alcune anche molto personali. Proprio come nel suo libro, che contiene molti passi autobiografici.

Così, Bennato, che durante la quarantena per il Coronavirus ha realizzato un bellissimo singolo a distanza con suo fratello, ha spiegato così il motivo del suo libro: "Perché l'ho scritto? Perché ho una figlia adolescente, il futuro mi preoccupa e non posso più permettermi il lusso di essere un pazzaglione. Ho sempre riempito i testi di strepitii politico-esistenziali e di denunce. Ho cantato contro guerre, razzismo, stupidità, potere. Ora, continuo a cantare cose provocatorie, sto registrando un album che esce a settembre, ma la differenza è che mi sento responsabile verso una bambina che si affaccia al mondo", riferendosi appunto a sua figlia, Gaia, di 15 anni.

"Quello che sembra non è ciò che è vero. Per esempio: dal mio balcone a Napoli, sto guardando Nisida, Capri, il mare è piatto, non c’è vento, tutto sembra fermo, invece, la Terra sta ruotando su se stessa a 1.700 chilometri all’ora, intorno al Sole a 100mila chilometri, e si muove con tutto il sistema solare, a un milione di chilometri all’ora. Questo assurdo dovrebbe essere il presupposto per capire la realtà", spiega il cantautore.

Sulla sua infanzia: "Papà tornava in bici, la sera, dall’Italsider di Bagnoli, e diceva a noi tre figli: ragazzi, tutto bene, tutto bene! Chi sa che passava in fabbrica: chiasso, fumo, fatica e la salute barattata con lo stipendio... E noi eravamo fortunati: i miei si amavano e mamma era eccezionale. Nei figli maschi il rapporto con la madre è fondamentale: se è sano, avranno rispetto per le donne".