Ipercovid, lo studio meridionale per combattere il virus con una cura alternativa

Al Sud arriva un altro studio fondamentale nella battaglia contro il Covid-19. Ancora una volta protagonista della ricerca scientifica è l'Università degli Studi di Napoli Federico II, in collaborazione con la partenopea Azienda Ospedaliera dei Colli e Bioteknet, un'azienda farmaceutica italiana leader nel settore dei plasma-derivati. Unite per trovare una cura efficace contro il Coronavirus, le tre strutture hanno prodotto immunoglobuline iperimmuni altamente purificate per la cura dei pazienti affetti dalla Sars-CoV2.

L'obiettivo è quello di realizzare una nuova terapia per i malati più gravi in attesa di un vaccino, che richiede ancora qualche tempo per essere elaborato. Lo studio clinico chiamato "Ipercovid" è portato avanti dal Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche dell'Università di Napoli Federico II, dal Dipartimento di Medicina di Laboratorio e Trasfusionale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, dal Dipartimento delle Malattie Infettive e delle Urgenze Infettivologiche dell'Azienda Ospedaliera dei Colli-Ospedale Cotugno di Napoli e dal Centro Regionale di Competenza in Biotecnologie industriali "Bioteknet".

"Le immunoglobuline iperimmuni sono un preparato biomedico che consiste in una soluzione in cui è purificata in condizioni di Good Manufacturing Practices (GMP), la frazione gamma-globulinica del plasma, contenente gli anticorpi sviluppati contro il Sars-CoV2 dai soggetti guariti recentemente dall'infezione. Questa terapia si basa dunque sul principio di fornire al paziente una immunizzazione passiva, dovuta agli anticorpi già formati da un altro soggetto che è guarito dall'infezione. E' una medicina 'endogena' che ogni paziente guarito ha dentro di sé. Data proprio la sua natura passiva - hanno spiegato i responsabili dello studio - che non presuppone una risposta da parte del sistema immunitario del paziente, il trattamento potrebbe essere utilizzato anche nei casi di pazienti debilitati, anziani e immunodepressi".

"Lo studio Ipercovid va a posizionarsi in un panorama scientifico internazionale molto ampio, che vede coinvolti Università, Centri di Ricerca, Autorità Sanitarie e Multinazionali del settore Farmaceutico, tutti con un unico scopo, ovvero quello di fronteggiare l'attuale emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Sars-CoV2 presente o potenzialmente futura", hanno dichiarato Franca Esposito, direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche dell'Università di Napoli Federico II, Maurizio Di Mauro, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera dei Colli e Anna Iervolino, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II.