Coronavirus, medico e infermiera primi donatori di plasma in un ospedale del Sud

Con l'avvio della nuova fase dell'emergenza iniziata il 3 Giugno, i dati sui positivi e i guariti in tutto il Paese sono incoraggianti. Non a caso questa data ha segnato il via libera della riapertura dei confini, dal momento che i contagi stanno rallentando sempre più. Questo è stato possibile grazie all'incessante e coraggioso impegno di medici e infermieri, che in questi ultimi mesi hanno combattuto in prima linea giorno e notte per trovare un antidoto efficace contro la diffusione della pandemia.

Nonostante ciò, l'attenzione deve rimanere sempre alta e gli sforzi della ricerca per studiare una cura e un vaccino stanno raggiungendo degli ottimi risultati. Ad esempio vi abbiamo parlato più volte della "cura Ascierto", lodata ormai in tutto il mondo, che fa leva sull'efficacia del farmaco utilizzato solitamente per curare l’artrite reumatoide, il Tocilizumab. Una delle opzioni che ultimamente pure sta riscuotendo un buon successo è la sperimentazione al plasma, ossia la parte liquida del sangue donato dai guariti dal Coronavirus che trasferiscono i loro anticorpi ai pazienti malati tramite le infusioni.

Questa terapia si sta testando in varie parti d'Italia e i dati sono promettenti anche sugli anziani: il medico pugliese Giuseppe De Donno, alla guida del Reparto di Pneumologia dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova, ha il merito di aver impiegato il plasma dei guariti dal Coronavirus per trattare più di 80 pazienti con gravi problemi respiratori e tutti sono sopravvissuti. Partita anche in tantissimi ospedali del Sud, la tecnica sperimentale ha coinvolto numerosi donatori, tra cui anche medici e infermieri.

È il caso di due operatori sanitari dell'Ospedale A. Perrino di Brindisi: il direttore di Chirurgia generale, Giuseppe Manca, e un'infermiera di Pneumologia, Jole Giacomazza, sono stati i primi a donare il plasma iperimmune per curare i pazienti positivi. A dare la notizia è Antonella Miccoli, responsabile vicario del Centro trasfusionale dell'ospedale.

“Questa mattina - ha spiegato spiega Miccoli – ha donato il plasma il dottor Manca, ieri, invece, Jole. La selezione dei donatori rientra nel progetto sperimentale avviato dalla Regione Puglia, in collaborazione con l’Azienda ospedaliera - Università di Padova. I due donatori sono stati selezionati attraverso uno screening che ha coinvolto quattro pazienti guariti dal Covid 19. Dopo la raccolta dei dati personali dei potenziali donatori e gli esami ematochimici abbiamo inviato le provette all’ospedale di Padova che ha esaminato il titolo degli anticorpi neutralizzanti anti-Sars-CoV-2. Il 2 giugno ci hanno comunicato il risultato favorevole soltanto per due dei quattro. Nei prossimi giorni - conclude - sottoporremo alla plasmaferesi altri due donatori guariti”.