Coronavirus, al Sud lettere dei pazienti ai medici: "Il vostro amore ci ha guarito"

Si è detto e scritto tanto su di loro, gli eroi in corsia, gli angeli in camice bianco. E tanti sono stati anche i gesti di ringraziamento a loro rivolti, per ricordare quanto sia vitale, in questa emergenza Coronavirus (e non solo), la loro determinazione nel salvare più vite possibili. I medici e i sanitari di tutta Italia sono i veri protagonisti positivi di questa triste pagina di storia dell'umanità.

Qualcuno ha proposto di intitolare, a coloro che non ce l'hanno fatta, una strada nelle città meridionali; qualcun altro di piantare per ciascuno una vite in un vitigno speciale; qualcun altro ancora ha creato un panino dedicato a chi sta ancora lottando.

Altri, invece, che hanno direttamente ricevuto l'amore e la cura dei medici, hanno deciso di utilizzare semplicemente le parole per dire "grazie". Al Policlinico Riuniti di Foggia sono arrivati racconti e lettere di gratitudine per il personale sanitario. Sono più di 100 i pazienti guariti in questa struttura, grazie al lavoro realizzato dai reparti di malattie respiratorie, anestesia e rianimazione e malattie infettive.

"È stato un periodo difficile - ha detto a La Repubblica il direttore generale del Policlinico di Foggia Vitangelo Dattoli - c'è stato bisogno non solo di tutte le competenze possibili, ma anche dell'umanità, dell'incoraggiamento, dell'ascolto e della grande dedizione di tutto il personale sanitario " .

Tra le lettere citate dal quotidiano c'è quella di Annalisa, dimessa a fine marzo dall'ospedale D'Avanzo dopo due settimane di ricovero: "Anche un letto d'ospedale può diventare "un posto dove poter sorridere alla vita " . 

Al personale sanitario dell'ospedale D'Avanzo si è rivolto anche il docente universitario Ligustro, ricoverato per venti giorni: "Ringrazio tutto lo staff medico e sanitario. La professoressa Foschino e il suo staff sono stati semplicemente meravigliosi nel rapporto con i pazienti".

Talmente speciali da chiamarli "strani angeli in tenuta spaziale". La pensa come lui un altro paziente, Luigi: "Insieme alle indispensabili medicine che mi hanno salvato, l'amore mi ha aiutato a guarire. Chi soffre ne ha tanto bisogno".

Come quelli raccontati ci sono tantissimi altri esempi di ringraziamento: questi messaggi hanno insegnato che il virus si può sconfiggere con la scienza e l'umanità.