La regione italiana meno colpita dal Coronavirus è del Sud

E' partita oggi in Italia la Fase 2 dell'emergenza Coronavirus. In tutto il Paese si è allentato il lockdown con la ripresa graduale di alcune attività e con maggiore libertà per i cittadini di circolare e di incontrare i propri familiari. La Fase 2, però, come ricordato dal premier Giuseppe Conte e dai governatori regionali italiani, non significa tornare alla normalità, ma semplicemente tornare a fare qualcosa in più rispetto alla quarantena.

I dati italiani, infatti, anche se notevolmente migliorati, non parlano ancora di contagi zero. Il Sud, comunque, in questa difficile conta, è certamente virtuoso rispetto al Nord. Le regioni meridionali sono quelle che hanno subito l'impatto del Coronavirus in maniera contenuta.

In particolare, la Calabria è, in rapporto alla popolazione residente, la regione con il minor numero di tamponi positivi (57,6 ogni 100mila abitanti). Segue la Sicilia, con 65,2. La Calabria "vince" anche su un altro fronte, quello del minor numero dei deceduti: 4,5 ogni 100mila abitanti. Un primato condiviso con la Basilicata. Subito dopo c'è la Sicilia con 4,9 morti.

Il tasso di letalità, invece, vede la Basilicata con uno dei coefficienti più bassi (6,5 morti per 100 positivi). Bene anche Sicilia e Calabria. In generale, le regioni del Sud si sono tenute sempre lontane dai valori del Nord, purtroppo molto negativi.

Per il Meridione è importante mantenersi su questa scia, ed evitare che il contagio si propaghi nuovamente o che eventuali esodi dal Nord possano complicare la situazione. Finora, comunque, è palese che le misure adottate siano state efficaci a contenere la propagazione del virus. Inoltre, sia i medici che le strutture sanitarie meridionali hanno lavorato benissimo, talvolta facendosi portatori di strategie nuove e decisive nel combattere la malattia. Tra tutte ricordiamo il farmaco anti-artrite del dottor Ascierto, rivelatosi efficace nel 70% dei casi.