Al Sud salvato un uomo con cuore artificiale: è un caso unico in Italia

In questi mesi la pandemia da Coronavirus ha monopolizzato la scena mondiale per ovvi motivi, ma non bisogna dimenticare che le altre patologie, purtroppo, non sono sparite. Invece, in questi mesi, per paura del Covid, in tanti hanno trascurato alcune sintomatologie, e questo a volte si è rivelato fatale.

Al Sud, però, sono avvenuti eventi eccezionali anche in questo periodo di emergenza. Qualche giorno fa, ad esempio, all'Ismett di Palermo, si sono svolti addirittura cinque trapianti contemporaneamente: cuore, polmoni, fegato e reni. Una vera e propria maratona che ha visto coinvolti 50 operatori e 4 sale operatorie per i 5 pazienti in lista d’attesa.

Ma non è l'unico episodio straordinario. All'Ospedale Monaldi di Napoli, infatti, un uomo di 46 anni è stato salvato da un infarto grazie ad un'intuizione eccezionale dell'equipe del cardiochirurgo Petraio.

Il paziente, infatti, accusava dolori allo stomaco e al petto, ma per paura del Covid si è recato tardi in ospedale. Una volta giunto al Monaldi si è capito che necessitava di un intervento. Quest'ultimo è durato otto ore, un'operazione che - a detta di Petraio - "non ha precedenti in Italia".

Nel caso del 46enne, infatti, è stato necessario impiantare un cuore artificiale, di ultima generazione, acquistato immediatamente dall'azienda dei Colli. L'equipe citata non è a nuova a questi interventi e i numeri fanno sperare bene, visto che nel suo reparto c'è il 100% di sopravvivenza. Numeri destinati a crescere, se si pensa inoltre che il Monaldi è il punto di riferimento del Sud per questo tipo di interventi.

Purtroppo il Coronavirus ha diminuito il numero dei degenti in ospedale e creato una psicosi che induce i cittadini a ritardare i soccorsi in caso di malessere, ma questo, come nel caso di un infarto, può rivelarsi fatale.

Al Monaldi, però, questo intervento eccezionale ha permesso di salvare comunque la vita al 46enne.