Coronavirus, orgoglio per Ascierto: la sua cura funziona anche all'estero

In Italia l’epidemia del Coronavirus sta lentamente migliorando, soprattutto al Sud, dove i contagi sono sempre più ridotti, così come è diminuito il ricorso alla terapia intensiva. Dal 4 maggio inizierà la Fase 2, che ieri sera è stata spiegata dal Governo. Molti lavoratori torneranno nei loro uffici e alcune attività commerciali riapriranno, con l’obbligo ovviamente di rispettare tutte le norme di sicurezza necessarie.

Però, anche se i cittadini riprenderanno possesso di una parte della loro libertà, l’uscita completa dal tunnel è ancora lontana. La Lombardia è ancora piena di casi e il numero dei decessi è ancora troppo alto. Secondo alcuni virologi o epidemiologici, il caldo potrebbe essere un fattore positivo per la distruzione del virus, o almeno per il suo indebolimento.

Intanto, dalla Francia, arrivano buone notizie sul farmaco sperimentato dal dottor Ascierto a Napoli, il Tocilizumab, utilizzato solitamente per il trattamento dell'artrite reumatoide. La "cura Ascierto", come molti l'hanno definita, visto che il medico napoletano per primo l'ha testata in Italia ottenendo l'ok dell'Aifa, sta dando buoni risultati anche all'ospedale Foch, a Suresnes, dove viene utilizzato da alcune settimane. Stando alle notizie in possesso dell'Istituto per la cura dei tumori di Napoli, i primi riscontri sono positivi. Lo conferma anche il giornale France Inter attraverso un'intervista a Felix Ackermann, direttore del dipartimento di medicina interna del Foch Hospital.

"Posso farvi l'esempio di un paziente di 68 anni - spiega il medico - che è arrivato al pronto soccorso con una richiesta di 6 litri di ossigeno per respirare più o meno correttamente. Dopo poche ore il suo flusso del fabbisogno di ossigeno è aumentato a 12 litri. Gli abbiamo iniettato due dosi di Tocilizumab e dopo sette giorni dal secondo trattamento il paziente è stato dimesso dall'ospedale. Perché il trattamento abbia effetto deve essere usato nel momento preciso in cui i pazienti ricoverati vedono peggiorare le loro condizioni. Non ci troviamo dinanzi a una cura miracolosa, il farmaco non cura tutti, ma si rivela una pista. Specialmente per decongestionare le terapie intensive".