Una ricerca conferma: al Sud le misure anti-Coronavirus hanno funzionato

Il lockdown dovuto al Coronavirus sta per terminare. Il 4 maggio inizierà la Fase 2 dell'emergenza con una graduale riapertura delle attività commerciale e un ritorno negli uffici per molti lavoratori. Da domani 27 aprile, inoltre, riprenderanno le consegne a domicilio e l'attività sportiva all'aria aperta nelle regioni in cui erano state sospese.

E le misure di contenimento del virus hanno funzionato bene, soprattutto al Sud. Secondo uno studio della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Palermo e del Laboratorio di Riferimento Regionale per la diagnostica molecolare del SARS-CoV-2, la Sicilia ha retto bene all'emergenza. Ma perché l'aumento dei casi nell'isola e nel Mezzogiorno sono stati più contenuti che nel resto d'Italia?

Un ruolo determinante sicuramente l'ha avuto la velocità degli interventi di contenimento: dal distanziamento fisico alle mascherine, sino al completo lockdown del Governo Regionale. Sin dall'inizio, comunque, nelle regioni del Mezzogiorno il virus aveva avuto tassi di mortalità inferiori e meno contagi. La Sicilia e la Calabria, infatti, sono le due regioni che, in rapporto alla popolazione residente, hanno il minor numero di tamponi positivi. Per la Sicilia sono 58 ogni 100 mila abitanti, per la Calabria 54,8.

Sicuramente lo stato di Pandemia dell'OMS e la chiusura totale dell'Italia e quindi delle regioni, ha permesso di confinare in tempo i focolai e gestire l'epidemia evitando gli scenari drammatici delle regioni del Nord. Un vantaggio temporale che ha permesso anche di riconvertire in tempo interi reparti degli ospedali all'assistenza dei soggetti Covid-19, permettendo di non sovraccaricare le terapie intensive.

In ogni caso, come si legge anche nello studio, ci vorrà tempo per tornare alla normalità. Serve prima un vaccino che garantisca l'immunità. Nel frattempo, è importante mantenere il distanziamento sociale e le norme di sicurezza: "In Sicilia i dati sono a nostro favore ma dobbiamo essere in grado di non perdere questo vantaggio ottenuto nei confronti di un nemico che non è ancora del tutto sconfitto”.