Giornata Mondiale degli Abbracci: perché abbracciare fa bene alla salute

Dopo il Blue Monday e l'eventuale picco di umore che avete subito ieri, oggi è il National Hugging Day, la Giornata Mondiale degli Abbracci. Questa ricorrenza è nata negli Stati Uniti negli anni '80, introdotta dall'americano Kevin Zaborney. Neanche questa data è casuale, essendo a cavallo tra fine delle festività natalizie e San Valentino, e in generale casca in un momento in cui anche le condizioni meteorologiche influiscono negativamente sull'umore rendendo necessari affetto e attenzioni.

Un abbraccio fa bene alla salute

Abbracciare non fa bene solo all'umore, ma ha riflessi benefici anche sul fisico. Secondo alcuni studiosi, infatti, il calore umano stimola l'ossitocina, "l'ormone dell'amore", che abbassa il livello di stress e di cortisolo, contribuendo a far passare il mal di testa e la pressione alta. Inoltre è utile contro le infezioni e ovviamente per il benessere psicologico. Un abbraccio per avere un effetto benefico deve durare almeno 20 secondi.

Perché oggi c'è bisogno di abbracci

Esiste un movimento, nel mondo, quello dei "Free Hughs", ideato da un ragazzo australiano che abbraccia gli sconosciuti regalando affetto e calore umano. E questa giornata è nata proprio con l'intento di ricordare alle persone il valore positivo di un abbraccio, in un mondo in cui le differenze ci stanno allontanando sempre di più dal prossimo.