Tac con radiazioni dimezzate: la scoperta geniale di due ingegnere del Sud

Si chiamano Michela D'Antò e Federica Caracò, sono due ingegnere campane e hanno trovato un algoritmo che permette di eseguire gli esami TAC subendo la metà delle radiazioni attuali. La scoperta delle due donne meridionali permetterà di avere comunque buone immagini ma con molte meno radiazioni.

Le ingegnere campane

Le ingegnere campane (Michela D'Antò della fondazione G. Pascale e Federica Caracò dell'Università Federico II di Napoli) hanno vinto il premio Health technology challenge e la loro scoperta potrebbe rivoluzionare il mondo della diagnosi medica.
La TAC, infatti, resta uno strumento di inevitabile importanza, ma che comporta un prezzo alto da pagare, ossia quello dell'assorbimento ingente di raggi X. E se pensiamo alla frequenza con cui devono sottoporsi a questo esame i pazienti oncologici, capiremo che la scoperta delle due ingegnere campane può apportare benefici incredibili ai malati.

Orgoglio meridionale

Il lavoro di Michela e Federica, oltre a rappresentare una vittoria concreta per tutti, è anche un motivo di vanto ed orgoglio per il Sud. Come avviene ad esempio per la Sanità, in occasione di interventi ed operazioni degne di nota, anche in questo caso è bello sapere che due menti meridionali abbiano creato qualcosa che rivoluziona il campo specifico di interesse. Un applauso a entrambe!