Nuovo riconoscimento Unesco per il Sud

Nuovo primato per il Sud dal Comitato del Patrimonio Mondiale dell'Umanità Unesco. Riunitosi a Bogotà, in Colombia, il Comitato ha approvato all'unanimità l'iscrizione della pratica della transumanza dell'Alta Irpinia nelle Liste dei Patrimoni culturali dell'Umanità.

La candidatura all'Unesco della Transumanza era stata avanzata nel 2017 da Italia, Austria e Grecia: partito proprio dalla regione Campania, il dossier era stato elaborato da un team di esperti guidato dal professor Pier Luigi Petrillo, allora a capo dell'ufficio legislativo della giunta di Vincenzo De Luca, e vede nella regione Campania l'Autorità principale competente per la salvaguardia dell'antica tradizione della transumanza.

La transumanza: cos'è?

La transumanza è un'antica pratica della pastorizia, che consiste nella migrazione stagionale del bestiame lungo le rotte migratorie nel Mediterraneo e nelle Alpi. Le sue radici le ritroviamo nella preistoria e si sviluppa in Italia anche attraverso le vie dei tratturi, sentieri assai larghi forniti di diramazioni longitudinali e trasversali che testimoniano la presenza e l'uso della sostenibilità delle risorse naturali. Già durante il Regno di Napoli l'importanza economica di questa attività era tale da essere gestita da due specifiche istituzioni: la Regia Dogana della Mena delle Pecore di Foggia e la Doganella d'Abruzzo.

Record di riconoscimenti Unesco per la Campania

Con questo decimo riconoscimento, la Campania festeggia il "record di riconoscimenti mondiali" dopo i riconoscimenti per la Dieta Mediterranea, l'Arte dei Pizzaiuoli Napoletani, le macchine a spalla di Nola, il Centro storico di Napoli, la Reggia di Caserta, il complesso monumentale di Santa Sofia a Benevento, Pompei ed Ercolano, la Costiera Amalfitana, il Parco Nazionale del Cilento. L'iscrizione della transumanza fa della Campania la prima regione italiana per siti ed elementi iscritti nelle Liste dei Patrimoni Culturali materiali e immateriali della Campania.