Sonno: perché ci svegliamo sempre più presto col passare degli anni? La risposta della scienza

Si dice che il sonno sia importante, ma gli adulti tendono a svegliarsi sempre più presto con il passare degli anni. La scienza ha provato a rispondere alla domanda sul perché ciò accada.

Quante volte abbiamo sentito dire che almeno sei ore di sonno ogni notte siano fondamentali per sentirsi riposati? Gli esperti, nel corso degli anni, hanno anche dipensato vari consigli per dormire bene: evitare di tenere gli occhi incollati agli schermi degli smartphone, evitare l'alcool prima di mettersi a letto e preferirgli un libro cartaceo. Secondo un altro luogo comune, i giovani sono in grado di dormire fino al primo pomeriggio, mentre gli anziani si svegliano all'alba, anche in quei giorni in cui desiderano riposare più a lungo. Come ogni luogo comune, c'è un fondo di verità.

Secondo la scienza, infatti, man mano che una persona invecchia, la quantità di sonno giornaliera diminuisce mediamente di 30 minuti ogni 10 anni. Le persone anziane (sopra i 70 anni) tendono ad andare a letto prima ma anche a svegliarsi molto più presto rispetto a quanto erano giovani. Come si spiega questo particolare fenomeno? Secondo la scienza, è tutto nel cervello... e negli occhi. Con il passare degli anni, infatti, il cervello non risponde più agli stimoli nella stessa maniera di una persona giovane e anche gli occhi hanno difficoltà a distinguere dettagliatamente tra giorno e notte.

Il sonno dei giovani e quello degli anziani

Il dottor Siram Parthasarathy, direttore del Centro per le Scienze del Sonno e dei Ritmi Circadiani presso le Scienze della Salute dell'Università dell'Arizona, ha rilasciato un'intervista alla versione inglese dell'Huffington Post. Senza addentrarci troppo nei dettagli e per rendere comprensibile a tutti il discorso, lo scienziato ha spiegato che il sonno cambia tra giovani e anziani per via dello stato di 'salute' del cervello. Un cervello giovane, infatti, percepisce il posto in cui ci si trova, capisce se c'è luce o meno e da ciò intuisce che ora è. Quello di un anziano, essendo più lento, ha maggiori difficoltà e tende a stancarsi prima. Ecco perché le persone più sono anziane, prima si addormentano - e prima si svegliano. Tuttavia, secondo la scienza, c'entrano anche gli occhi.

Una donna che ha sonno (letteralmente). Foto stock
Una donna che ha sonno (letteralmente). Foto stock

Secondo la professoressa Cindy Lustig dell'Università del Michingan, infatti: "I cambiamenti nella vista causati all'età riducono l'intensità della stimolazione luminosa che il nostro cervello riceve, il che svolge un ruolo importante nel 'regolare' i ritmi circadiani". Questo è particolarmente vero nelle persone ultrasettantenni: "Se ci sono cataratte, la luce serale non entra negli occhi tanto quanto dovrebbe, quindi, secondo il cervello, il tramonto avviene prima di quanto accada effettivamente", ha detto Parthasarathy. Ciò influisce anche sui livelli di melatonina nel corpo. La melatonina, nota anche come l'ormone del sonno, inizia ad aumentare dopo il tramonto. La presenza di cataratte fa credere al cervello che il sole tramonti prima di quanto accada effettivamente. Ciò causa un aumento dei livelli di melatonina e, di conseguenza, provoca il desiderio di andare a dormire prima.

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