Sicilia, il cartello della Regione assicura: "Qui la natura è protetta", ma quello che c'è attorno è desolante

All'ingresso di una nota riserva naturale della Sicilia, la Regione ha fatto posizionare un cartello con su scritto: "Qui la natura è protetta". Peccato che quello che si veda nelle immediate vicinanze dimostri come della salvaguardia dell'ambiente, ad alcuni siciliani, non importi nulla.

A detta di molti italiani imparziali, la Sicilia è la regione più bella del nostro paese. Al di là dei pareri soggettivi, è indubbio che sull'isola siano presenti tante bellezze artificiali quanto naturali. Gli amanti della natura, per l'appunto, hanno l'imbarazzo della scelta, tra paesaggi mozzafiato, parchi nazionali e riserve naturali sparsi lungo la Trinacria e le sue isole minori. Tra le attrazioni principali è impossibile non menzionare la Riserva Naturale dello Zingaro, il Parco delle Madonie e il vulcano Etna. Ma non è finita qui: in Sicilia ci sono numerose opportuntà per osservare la fauna marina e fare birdwatching (guardare uccelli migratori che fanno tappa qui).

Parlando di natura, la Sicilia vanta un numero relativamente alto di agriturismi, dove poter dormire immersi nella natura e degustando la cucina tradizionale, oltre ad imparare i segreti dei contadini del posto. Insomma, la Sicilia non ha nulla da invidiare ad altre regioni italiane con la vocazione per il turismo naturalistico. Quello in cui pecca questa regione è la salvaguardia dell'ambiente. Un dato incontrovertibile lo dimostra: la raccolta differenziata in Sicilia è ferma al 42% (dato relativo al 2021 elaborato da YouTrend), mentre la media italiana è al 64%. Nessun'altra regione italiana scende sotto il 50%.

Sicilia, l'ingresso alla riserva naturale è tutto un programma

In provincia di Ragusa si trova la riserva naturale orientata "Pino d'Aleppo". Si tratta di una riserva naturale istituta con lo scopo di preservare  le formazioni residue autoctone di Pinus halepensis e di ricostituire l'antica pineta, abbattuta dall'intervento dell'uomo. Al suo interno, oltre a tante piante rare, è possibile trovare donnole, conigli, lepri, così come uccelli e rapaci rari (upupa, falco di palude, gheppio). Ancora più interessante la presenza di anfibi e rettili: spiccano su tutti il colubro leopardino, qualche raro esemplare di Tartaruga boettgeri, la rana verde e perfino il granchio di fiume. Non a caso, il cartello della Regione all'ingresso assicura: "Qui la natura è protetta". Ma è davvero così?

In uno dei tanti parchi naturali della Sicilia, questa è la scena che si presenta all'ingresso. Fonte: Viaggi del Degrado - Facebook
In uno dei tanti parchi naturali della Sicilia, questa è la scena che si presenta all'ingresso. Fonte: Viaggi del Degrado - Facebook

Come sempre accade in casi del genere, vanno analizzate le colpe. Il primo colpevole è sicuramente l'incivile che ha abbandonato un divano sotto il cartello in questione. Magari è uno di quei soggetti che difendono il proprio territorio solo quando c'è da litigare su 'arancino' e 'arancina'. Una piccola parte della colpa ce l'hanno anche le istituzioni: non sappiamo da quanto tempo quel divano sia abbandonato lì, ma nei pressi di una riserva naturale ci si aspetterebbe che venga rimosso in tempi record. Il fatto che siano cresciute erbacce in abbondanza dimostra quanto questo angolo di Sicilia (come tanti altri) sia abbandonato al suo destino. In una sola parola: peccato.

LEGGI ANCHE: Sicilia, sul carretto della frutta ad Alia spunta un cartello totalmente sgrammaticato: come hanno scritto "meloni"