Elio Servo, il cavaliere di Uomini e Donne ha raccontato al magazine del programma, senza interruzioni, la vera storia della ricotta e del burro
Il programma di Maria De Filippi sta per terminare, ma non prima di aver conosciuto tantissimi nuovi volti. Tra questi non è passato di certo in osservato Elio Servo. Ad essere subito attratta da lui è stata ovviamente Gemma Galgani che però è stata subito rifiutata in quanto troppo avanti con l’età. Ecco allora che il cavaliere esce con la sua acerrima nemica Paola che, dopo aver passato una serata al ristorante, hanno dovuto subito chiudere il loro rapporto. Il motivo scatenante della loro incompatibilità è legata alla scelta di Paola di farsi portare a tavola del burro alle alici. Nel ristorante in cui hanno consumato la loro prima ed ultima cena, si poteva infatti scegliere se condire il panino con dell’olio o del burro. Paola sceglie quest’ultimo il cavaliere subito gli racconto un aneddoto della sua vita che lo ha particolarmente scombussolato.
Da quel momento in studio c’è chi lo deride, come Tina Cipollari che crede che sia un uomo estremamente pesante si proibisce alle persone di mangiare ciò che vogliono solamente perché non rientrano i suoi gusti personali e chi invece come Gianni Sperti credo che Paola sia stato un insensibile. La storia della ricotta e del burro fatto il giro del web non appena c’è stata la messa in onda ed oggi Elio racconta realmente perché deve stare lontano da questi alimenti.
Elio Servo racconta la storia del burro e della ricotta nei minimi dettagli
Questa vicenda non potevo ovviamente non interessare alla redazione che subito ha richiesto un’intervista per il settimanale. Ovviamente la storia la raccontato anche in studio, ma tra le varie accuse di Tina Cipollari e di Paola non tutti sono riusciti a capirla. Ricorda che restava a pranzo a scuola nel convitto e lì lo prendevano a schiaffi e gli tiravano le orecchie se non mangiava la ricotta fresca o la carne cotta nel burro.
“Sembra niente, ma immagini la scena: tutti i miei compagni si alzavano percorrere a giocare dopo aver mangiato e io dovevo restare lì fermo, buono e finire quella maledetta ricotta e guai se piangevo… Ricordo schiaffi e la testa nel piatto e il cibo che mi andava nel naso e nella bocca.ovviamente io piangevo, mi dimenticavo, mi veniva il vomito, ma il mio stare male non importava nessuno. Mi forzavano a mangiare” ,ecco il racconto di Elio che ancora oggi incide sulla sua vita.
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