Strage di Fidene, Campiti resta in carcere: la reazione del killer è spaventosa

Sparatoria a Roma: Claudio Campiti resta in carcere. L'atteggiamento dell'omicida di 4 donne fa rabbrividire.

Sembra una normale domenica quella dello scorso 11 dicembre ma a quanto emerge Claudio Campiti aveva già previsto di non fare più ritorno a casa. Il giudice che si occupa del caso del killer romano ha infatti rivelato il ritrovamento sulla scena del crimine di alcuni zaini con gli effetti personali del 57enne. Campiti sapeva che non avrebbe fatto ritorno a casa, elemento fondamentale per stabilire la premeditazione dell'omicidio.

Domenica scorsa era in corso una semplice riunione di condominio quando Campiti di ritorno dal poligono ha fatto irruzione nel consorzio sparando a 4 donne. Le vittime sono  Sabina Sperandio, Nicoletta Golisano, Nicoletta Silenzi e Fabiana De Angelis. Morte quasi tutte sul colpo, anche altri due condomini sono rimasti feriti e tra questi c'è Silvio Paganini. Proprio lui è riuscito con un gesto eroico a fermare la furia di Campiti con l'aiuto di alti presenti. Una pagina di cronaca orribile che può essere sintetizzata con l'urlo del killer prima di sferrare i suoi colpi: "Vi ammazzo tutti". Cosa è successo oggi al 57enne romano? Ecco come ha reagito alla sentenza e come trascorre le sue giornate in carcere.

Campiti in carcere: "Aveva previsto tutto e non si pente"

Dalle ultime indagini emerge che il killer Campiti ha covato odio per moltissimi anni e che domenica 11 dicembre ha deciso di assecondare la sua furia omicida. Il killer è stato prelevato subito dopo la sparatoria e portato in carcere dove è ancora trattenuto e controllato a vista nel reparto Covid 19 del Regina Coeli. Dopo gli ultimi incontri col giudice gli investigatori hanno ormai appurato che l'omicidio è stato premeditato nei mesi prima dell'accaduto e che l'imputato non si pente di ciò che ha fatto almeno per il momento.

Campiti si è recato al poligono per prelevare l'arma e si è poi diretto al consorzio dove è accaduta la strage. Oggi il killer mostra atteggiamenti di rabbia, come lo stesso giudice ha avuto modo di constatare durante l'ultima udienza. In aula l'assassino ha continuano a urlare le sue ragioni e a scagliarsi con il consorzio e le sue vittime. Lo stesso avvocato ha provato a fermarlo ammettendo la gravità della questione. In carcere intanto il killer è inerme, cammina molto e non parla mai. Esattamente il ritratto di un uomo che per anni ha covato odio ammazzando 4 innocenti.

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