Otranto, conoscete la Torre del Serpe? La leggenda della meravigliosa costruzione che affaccia sul mare

Avete mai visto la Torre del Serpe di Otranto? È una costruzione meravigliosa che affaccia sul mare. Ecco la leggenda sulle sue origini

Otranto è una delle città più affascinanti della Puglia. Situata in Salento, nella provincia di Lecce, è visitata ogni anno da migliaia di turisti per via delle sue meravigliose spiagge ma anche per il suo centro storico. Nel caratteristico centro storico di Otranto, si trovano numerosi monumenti e palazzi di grande interesse storico. Sulla costa, inoltre, ci sono ben cinque torri, erette per la difesa del territorio. Esse sono: la Torre Fiumicelli, la Torre Santo Stefano, la Torre dell'Orte, la Torre Sant'Emiliano e la Torre del Serpe.

La Torre del Serpe dovrebbe avere origini romane. Ai tempi del Sacro Romano Impero, Federico II la fece restaurare. In quel periodo, la Torre aveva funzione di faro. La Torre affaccia proprio sul mare, ed è diventata uno dei simboli della città di Otranto: si trova, infatti, sul suo stemma. Sull'affascinante costruzione di epoca romana ci sono almeno due leggende, altrettanto interessanti e affascinanti. Scopriamole insieme.

Torre del Serpe: la torre dello stemma di Otranto

Protagonista della prima leggenda è un serpente, che dà il nome alla Torre e che si può vedere sullo stemma della città di Otranto. Secondo il mito, questo serpente viveva in mare, ma ogni notte usciva dall'acqua e si recava sulla torre, che, come abbiamo detto, aveva la funzione di faro. Spinto dalla fame, il serpente si nutriva dell'olio del faro. Una sera, come spiega LaTerradiPuglia.it, il serpente bevve tutto l'olio del faro. I due uomini incaricati di fare da guardia si erano addormentati perché il mare era particolarmente calmo e la serata era particolarmente mite. Per l'assenza di luce, la persona al timone di un galeone pieno di merci proveniente da Venezia non vide gli scogli e la nave andò a sbattere contro questi ultimi. Secondo la leggenda, le anime delle persone che si trovavano in quella nave riemergono dal mare nelle sere più tranquille della stagione estiva e camminano sulla costa.

Secondo un'altra leggenda, lo stesso serpente del mito precedente salvò la città dai Saraceni. Prima di invadere Brindisi, secondo il mito, i Saraceni passarono per Otranto, ma non la saccheggiarono. Questo perché il serpente aveva bevuto di nuovo tutto l'olio del faro e, per tale motivo, i Saraceni preferirono invadere una città più illuminata, nella quale si sarebbero potuti orientare meglio. Secondo questa leggenda, dunque, il Serpente è una sorta di eroe che, anche se mosso unicamente dalla fame, ha salvato la città dall'invasione.

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