Il famosissimo calciatore pugliese è stato condannato anche in Cassazione: "Rischia diversi anni di carcere"

Fabrizio Miccoli è un ex calciatore italiano, che ricopriva il ruolo di attaccante. Ha vestito le maglie di Casarano, Ternara, Perugia, Juventus, Fiorentina, Benfica, Palermo, Lecce e Birkirkara, vincendo nel 2003 una Supercoppa italiana con la Juventus e nel 2005 una Supercoppa portoghese con il Benfica.

Nasce a Nardò, il 27 Giugno del 1979 e già da piccolissimo è riuscito a mettersi in mostra grazie alle sue qualità. Un talento che portò i dirigenti del San Donato a falsificare i documenti per farlo giocare con i più grandi. All'età di 14 anni arrivò il salto di qualità quando fu chiamato dal Milan. Ha trascorso due anni nelle giovanili rossonere, per poi ritornare in Puglia al Casarano, la squadra che gli ha permesso di esordire tra i professionisti.

Fabrizio Miccoli: i problemi giudiziari

La Cassazione ha confermato le accuse contro l'ex attaccante e capitano del Palermo Fabrizio Miccioli, che si trova da novembre scorso dietro le sbarre. Fabrizio Miccoli è ancora in carcere. La Suprema Corte ha confermato la sentenza d'appello, che ha condannato l'ex calciatore a tre anni e mezzo di reclusione con l'accusa di ricatto aggravato da modalità mafiose.

La Cassazione ha presentato “la condivisione da parte di Fabrizio Miccoli degli atteggiamenti ‘culturali’ di numerosi soggetti appartenenti alla criminalità mafiosa”.

L'ex capitano del Palermo, che ha giocato anche nella Juventus e ha vestito la maglia numero 10 della Nazionale italiana, è stato insediato il 23 novembre al carcere di Rovigo in Veneto e sta ancora scontando la pena. L'avvocato di Miccoli, Antonio Savoia, ha presentato in queste settimane al Tribunale di sorveglianza un'istanza affinché il suo cliente possa scontare la pena svolgendo un'attività socialmente vantaggiosa anziché essere messo in carcere.

Tuttavia, una richiesta potrebbe richiedere del tempo per essere analizzata e potrebbe non essere necessariamente accettata. La mafia aggravata nell'accusa, infatti, complica tutto, non lasciando altra scelta che in galera.

Inoltre, la Suprema Corte ha stabilito nella sua sentenza che “il costante controllo della vicenda da parte di Miccoli, che partecipò ad alcuni degli incontri predisposti da Lauricella con i debitori e veniva informato delle scelte di far intervenire personaggi di primo piano della criminalità palermitana”.

Fabrizio Miccoli in carcere, la vicenda che lo ha portato alla condanna

Ma perché Fabrizio Miccoli è stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione? L'ex calciatore è stato ritenuto colpevole di aver chiesto all'amico Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa Antonino (detto "u scintilluni"), di recuperare dei soldi per conto di terzi.

Il debito di 12.000 euro sarà incassato da Andrea Graffagnini per la vendita di una partecipazione nella discoteca “Paparazzi” sull'Isla de la Femme in Sicilia. Inizialmente Miccoli ha detto di non conoscere le origini mafiose dell'amico Lauricella Jr, ma poi diversi intercetti hanno incastrato l'ex capitano del Palermo.

In questi appelli, Salento e "u scintilluni" si riferiscono anche al giudice Giovanni Falcone come "fango". Frasi per le quali l'ex aggressore in seguito si è pubblicamente scusato. E se Fabrizio Miccoli sconta intanto 3 anni e 6 mesi per la vicenda, Mauro Lauricella viene condannato a 7 anni per estorsione aggravata.