Luca Zingaretti, perché ha lasciato Montalbano: finalmente la verità dopo mesi

Finora, l'amata serie ispirata ai romanzi polizieschi del compianto autore siciliano Andrea Camilleri sembra essere stata archiviata, sebbene abbia riscosso un enorme successo sia nell'editoria che in televisione. Il Commissario Montalbano è apparso per la prima volta in televisione nel 1999, con una prima stagione su Rai 2 e una seconda stagione prima di passare alla rete di punta visto il successo e gli ascolti record. La pubblicità e il riconoscimento di Montalbano non sono mai svaniti e Luca Zingaretti l'ha incarnato in quindici avvincenti stagioni. Tuttavia, dopo più di 20 anni, la serie sembra aver chiuso definitivamente i battenti nel 2021 con l'episodio finale Il metodo Catalanotti.

Nonostante ciò, diverse fonti hanno fatto trapelare la possibilità che la fiction possa avere un seguito, anche se il protagonista ha pubblicamente dichiarato di voler abbandonare il personaggio storico dopo tanto tempo. Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo qualcosa in più. L'attore interprete di Montalbano ha ribadito più di una volta di non voler più ricoprire il ruolo del Commissario, soprattutto dopo la morte del leggendario autore Andrea Camilleri e dello storico regista della fiction: "E' stata un'avventura meravigliosa ma ora mi sembra conclusa - le parole di Zingaretti - l'autore non scrive più e anche il mio amico regista Alberto se n'è andato...ha senso continuare?". Insomma, Luca è dell'idea che girare altri episodi dopo la morte dei due pilastri della saga Montalbano non li rispetti.

Pochi mesi fa, infatti, la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati ha rivelato al quotidiano Tivù che la casa di produzione Carlo Degli Esposti ha in programma di produrre almeno altri due episodi oltre a quello finale, andato in onda nel 2021. Stiamo parlando di Riccardino e Il cuoco dell'Alcyon, romanzi usciti postumi dopo la morte di Camilleri. L'attore però sembra sinceramente convinto di non voler più interpretare Montalbano: verrà sostituito? Sembra che la Rai stia valutando questa opzione, anche se per molti il ​​pensiero di un Commissario diverso da Zingaretti sembra impensabile. L'attore che potrebbe prendere il posto di Luca sarebbe in grado di reggere il confronto? Di certo dovrebbe avere a che fare con una pesante eredità. Ad ogni modo, per il momento non ci sono ancora conferme ufficiali a riguardo, ma presto scopriremo cosa vorranno fare la rete e le case di produzione.

Prossimamente, comunque, vedremo Luca Zingaretti protagonista nel progetto intitolato Il Re, il primo prison drama Sky Original, dove l'attore interpreta il ruolo di Bruno Testori, il direttore del carcere di confine, dove l'unica legge che conta non è quella dello Stato, ma la sua. Diretta da Giuseppe Gagliardi, già dietro al grande successo di 1992, la serie sarà disponibile su Sky da marzo, in cui vedremo Zingaretti interpretare un personaggio dispotico, un uomo che si sente al di sopra della legge dei tribunali e dei codici penali.

Al San Michele, la location principale de Il Re, il direttore interpretato da Zingaretti assume le sembianze di un dittatore disposto a tutto pur di far capire al personale chi comanda e chi ha l'ultima parola. All'interno del San Michele Bruno è un sovrano: spietato con coloro che lo meritano ma allo stesso tempo gentile con altri, seguendo sempre i suoi stessi principi morali contorti e oscuri. Ma le cose non sono destinate a durare a lungo: quando un pericolo incombente minaccia la stabilità del suo regno, Bruno non si fermerà davanti a nulla pur di vincere la guerra più dura e sanguinosa che dovrà combattere.