La Sposa, calabresi furiosi contro la regia: cosa è successo

"La Sposa" con Serena Rossi ha debuttato domenica scorsa su Raiuno e il primo dei tre episodi della mini serie tv diretta da Giacomo Campiotti ha suscitato più dissensi che consensi, almeno secondo i commenti postati sui social dai telespettatori. La maggior parte degli italiani, invece, ha premiato la storia della contadina calabrese venduta a un marito veneto con ascolti da record (quasi sei milioni e uno share del 26,8%). Tuttavia, a molti calabresi la fiction non è piaciuta, anzi. Scopriamo i motivi.

Secondo Valia Santella, sceneggiatrice della fiction ex Premio David Di Donatello, quello che accadde nella storia sarebbe avvenuto alla fine degli anni Sessanta. Maria, interpretata da Serena Rossi, ha lasciato un paesino della Calabria per una terra altrettanto periferica della provincia di Venezia, dove l'attende un matrimonio per procura con uno sconosciuto mezzadro. Insomma, anche il Nord nella fiction appare un po' retrogrado, e le lamentele dei calabresi si sono focalizzate proprio su questo aspetto: perché far emergere una storia di lotte contadine e di emancipazione delle donne proponendo un ritratto così impietoso solo della Calabria? La domanda è stata avanzata dal "Quotidiano del Sud", che ha riportato i malumori dei lettori calabresi a cui la fiction ha fatto storcere il naso.

Il nome della regione Calabria nella mini serie tv viene pronunciato con disprezzo. Lo sfondo delle scene calabresi (girate in Puglia, però) è "un'accozzaglia di stereotipi storico sociali: le capre, i manifesti funebri in piazza, le vecchie vestite di nero che lavorano all'uncinetto davanti alle porte delle case. E poi l'ativico handicap del dialetto - si continua a leggere sul 'Quotidiano del Sud' - che pure stavolta sbiadisce in un indistinto macondo meridionale dove prevale la sonorità più popolare e mediatica. Di solito ci confondono con i siciliani, qui il timbro è vagamente napoletano (complici le origini dell'attrice protagonista)".

Lo stesso regista Campioti ha più volte ribadito che la trama è strettamente legata alla Calabria, ma non è riuscito a trovare qui la location ideale per le riprese, tanto da spostarla in Puglia. Intanto una prima polemica a riguardo è scoppiata a Vieste, nel Gargano, uno dei set della fiction. La Pro Loco ha obiettato che la targa "Calabria 1967" potrebbe creare dei malintesi sulle reali location. In altre parole, non importa se la storia è ambientata in Calabria, il pubblico deve sapere che questa è in realtà Vieste. O meglio è bene che il pubblico sappia riconoscere che determinate cose riportate nella fiction non sono successe in Puglia, a cui però deve restare il merito delle location.

Ad ogni modo, a parlare sono i numeri, che dimostrano quanto "La Sposa" in realtà abbia convinto i telespettatori di Rai 1. Il matrimonio per procura rappresenta solo una piccola parte di quello che la fiction vuole raccontare. Intervistata da "Diva e Donna", Serena Rossi durante le riprese ha raccontato: "Ho fatto di tutto! E per me, che non sono tanto fisica, non è stato facile. Ho falciato il grano e il giorno dopo avevo le mani piene di graffi. Ho munto una mucca, volevo che le mani fossero le mie. Pure il trattore ho guidato e mi sono buttata in un fiume vestita". L'attrice partenopea sembra molto legata a questa fiction, e ha spiegato il motivo principale: "Perché nella dolcezza e tenacia di Maria c'è tanto di me, delle nostre nonne che in silenzio e nell'ombra hanno davvero cambiato l'Italia".