Confessione Choc Vladimir Luxuria: “Ho rischiato di morire”

Vladimir Luxuria è stata intervistata questa settimana dal Corriere della Sera dove ha potuto parlare degli anni bui del periodo scolastico.

“Erano tempi durissimi, sono nato a metà degli anni Sessanta. A scuola mi scrivevano "ricchione" sui libri. Hanno fatto pipì nelle mie scarpe quando le ho tolte per cambiarle con le mie scarpe da ginnastica. Mi hanno spinto, mi hanno lanciato oggetti. Quando avevo diciassette anni un gruppo di ragazzini mi inseguì perfino con le sbarre. Ma mai ho avuto tanta paura come una sera a Praga: avevo ventiquattro anni e sembravo una donna adesso”. "Quando si è accorto che non avevo una vagina, l'ho visto trasformarsi in un killer. Mi ha preso a pugni provocando una crepa nel muro. Se non mi fossi mosso, sarei morto.”

Vengo da una famiglia tradizionale del sud, sono la maggiore di tre sorelle e un fratello. Ho avuto un'educazione prettamente maschile. Avevo il fiocco azzurro. A carnevale mi vestivano da sceriffo. Ho capito subito che ero un bambino diverso dai miei cugini , dai miei compagni di scuola. I vestiti maschili mi sembravano una camicia di forza. Invidiavo mia sorella Laura che sapeva lanciare coriandoli vestita da spagnola".

Vladimir Luxuria: "Uscivo di casa con i vestiti di mia sorella in una busta, mi cambiavo nei bar".

Il primo ad accorgersi del suo passaggio è stato mio zio, che aveva notato le sopracciglia a punta.
“Forse non hanno voluto accorgersene. Quando ero piccola uscivo di casa con i vestiti di mia sorella dentro un sacchetto di plastica e mi cambiavo nei bar o nelle cabine telefoniche. Hanno dovuto iniziare a fare domande quando la vigilia di Natale mi hanno visto arrivare a cena con le sopracciglia rifatte. Avevo le sopracciglia molto spuntate. Non esattamente come quelli di Frida Kahlo o Ciampi, ma quella sera zio Antonio mi puntò il dito contro come una baionetta: “Hai le sopracciglia come le femmine”.

A distanza di anni, Vladimir Luxuria è oggi una delle donne transgender più famose e influenti d'Italia.