Vittorio Sgarbi furioso contro Di Maio: "Dice una bugia, mi offende. Merita una querela"

Nel suo libro appena uscito "Un amore chiamato politica", Luigi Di Maio non risparmia attacchi contro gli altri esponenti politici. Oltre a soffermarsi su Matteo Salvini, il ministro degli Esteri parla anche di Vittorio Sgarbi. Le sue parole, però, non sono piaciute al critico d'arte, secondo cui le accuse mossegli contro sono solo delle false ricostruzioni. Ad esprimersi in prima persona con un lungo post su Facebook è proprio il deputato, che replica: "Di Maio mente. Io non ho mai maltrattato le donne, come dichiara Di Maio nel suo libro 'Un amore chiamato politica'. Il ministro dice una bugia che merita una querela".

Sgarbi si difende e dice la sua, commentando così le critiche di Luigi Di Maio: "La mia violenza verbale non è diretta alle donne in particolare. Io insulto tutti, senza distinguere uomini o donne. Io attacco i maschi come le femmine, e quello che ha scritto Di Maio è la negazione della mia identità. Non confonda e non offenda. E poi non esiste neppure una frase in cui ho detto a Di Maio che è omosessuale o gay. Per di più non ho mai usato la parola omosessuale in senso negativo, tanto meno nei confronti di Luigi Di Maio".

Secondo Sgarbi le sue sentenze riguardavano solo il governo Conte: "Sono amico di tanti omosessuali ma sono convinto che non debbano prevalere i valori del mondo omosessuale su quelli del mondo cristiano - aggiunge il critico d'arte - ci sono tanti omosessuali anche tra i sacerdoti". E poi conclude: "Davvero difficile accusare uno come me che ha conosciuto Pasolini, che ha scritto di Pasolini, ed era amico di Testori. Cosa che non c'entra, però, con quello che penso sulla famiglia: nel corso degli anni ho difeso la famiglia cristiana rispetto a quella alternativa omosessuale. E ho anche sostenuto con molti omosessuali come Vattimo e Zeffirelli che l'omosessuale deve essere trasgressivo e non riprodurre un modello borghese".