Giorgio Parisi vince il Nobel per la fisica: 'lo scienziato del caos' ha origini meridionali

Il Premio Nobel per la Fisica è stato assegnato questa mattina metà a Giorgio Parisi, fisico italiano che ha studiato caos e sistemi complessi, e l'altra metà allo scienziato americano di origine giapponese Syukuro Manabe, 90 anni, insieme al tedesco Klaus Hasselmann, 89 anni. Parisi, 73 anni, romano, è stato premiato per "la scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria". I suoi due colleghi, climatologi, hanno invece vinto per "la modellazione fisica del clima terrestre, che ne quantifica la variabilità e prevede in modo affidabile il riscaldamento globale".

"In realtà questa giornata è un buon esempio" racconta all'Accademia dei Lincei, di cui è vicepresidente e che, nel primo pomeriggio, lo ha celebrato. Uno dei primi pensieri di Parisi è per il suo mentore Nicola Cabibbo, il "Nobel mancato" con il quale si laureò nel 1970. "Avevano dovuto dare il premio a lui, non a me. Era un grande fisico e ha instillato conoscenza ed entusiasmo in una generazione di fisici italiani, me compreso".

Vediamo nel dettaglio cosa ha scoperto il fisico Premio Nobel Giorgio Parisi. "Sono stato impegnato con il caos", spiega lo scienziato. Non c'è niente di più affascinante che trovare un ordine al suo interno. Dalle particelle ai sistemi neurali, ai componenti che formano un pezzo di vetro, ci sono sistemi le cui regole sono tutte da scoprire e il mio lavoro è provare a farlo. Ci sono ancora tante cose che vorrei scoprire".

Parisi ha deciso di restare in Italia e spiega perché: "Mi sono trovato bene e ci sono sempre rimasto. E' vero che oggi non c'è più tanta fiducia nella scienza. Pensiamo che abbia smesso di aiutarci a creare un futuro migliore. Ma quelli che pensano che staremmo meglio senza di lei si sbagliano. Ciò di cui abbiamo bisogno è più scienza, non meno scienza". E potrebbe anche aiutarci ad affrontare il cambiamento climatico. "La scienza ha il compito di aiutarci a prevedere il futuro", afferma Parisi. " In questo caso ci avverte che potrebbe accadere qualcosa di grave se non agiamo al più presto per fermarlo".

Parisi nella sua carriera ha approfondito temi molto complessi, dal bosone di Higgs alle interazioni tra neuroni nel cervello, che lo hanno portato ad occuparsi di reti neurali e intelligenza artificiale, fino al comportamento degli uccelli all'interno degli stormi in virata. Oggi ricerca la struttura di materiali eterogenei come il vetro. Anche lo studio del clima è considerato parte di sistemi complessi. Per questo il fisico italiano è stato premiato insieme a due colleghi climatologi.

Le origini meridionali di Giorgio Parisi

Giorgio Parisi è nato a Roma nel 1948 da genitori romani. In un'intervista a 'La Repubblica' dello scorso febbraio ha raccontato di avere origini meridionali grazie a un nonno: "Io e i miei genitori siamo nati qui a Roma. Mentre tre dei quattro nonni sono arrivati ​​nel capoluogo da varie zone d'Italia: Umbria, Piemonte, Sicilia. Il quarto, invece, era romano da sette generazioni". Ha conseguito la maturità scientifica presso il Liceo "San Gabriele" di Roma nel 1966 e si è poi laureato in Fisica presso l'Università La Sapienza di Roma nel 1970, sotto la guida di Nicola Cabibbo, con una tesi sul bosone di Higgs.

E' stato ricercatore prima al Cnr e poi all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) presso i Laboratori Nazionali di Frascati, dal 1971 al 1981, quando ottenne l'Ordinariato in fisica teorica. Presentato da Sidney David Drell a Tsung-Dao Lee, ha lavorato anche alla Columbia University (1973-1974) e, successivamente, all'Institut des Hautes Études Scientifiques (1976-1977) e all'École Normale Superieure di Parigi ( 1977-1978) , poi tornato in Italia come ricercatore Infn.

Professore ordinario di fisica teorica dal 1981 presso l'Università di Tor Vergata, nel 1992 è passato alla stessa cattedra de La Sapienza a Roma, dove ha tenuto vari insegnamenti, tra cui fisica teorica, teorie quantistiche, fisica statistica, probabilità. Ha inoltre partecipato al progetto APE100 per lo studio delle teorie di gauge reticolari. Ritiratosi nel 2018, nello stesso anno viene eletto presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, di cui era socio dal 1988, e lo rimane fino a luglio 2021. Nel febbraio 2021 vince il Premio Wolf mentre oggi, 5 ottobre 2021, ha vinto il Premio Nobel per i suoi studi in fisica.

Il presidente dell'Infn Antonio Zoccoli ha così delineato la carriera di Giorgio Parisi: "I contributi di Giorgio alla fisica hanno spaziato in molti campi: dalla fisica delle particelle, all'inizio della sua carriera, con il suo lavoro sviluppato insieme ad Altarelli fondamentale per la comprensione della dinamica delle collisioni protone-protone in acceleratori di particelle come Lhc, alla meccanica statistica, ai vetri di spin e la materia condensata, ai sistemi complessi, fino ai supercomputer. Il grande merito di Parisi è stato quello di aver contribuito in maniera determinante ai settori a cui si è dedicato, ma soprattutto di averlo fatto percorrendo i tempi. Parte del suo genio è la sua capacità di vedere, anticipare, capire prima degli altri quale direzione prendere, che cosa sarebbe diventato rilevante per la ricerca. E anche il suo pragmatismo".