Luca Abete, che energia: "Napoli, altro che omertà: qui sono tutti al mio fianco"

Vestito verde, sorriso incrollabile ed un'energia che aumenta con gli anni: Luca Abete è come il buon vino Campano, di anno in anno non fa che migliorare. Al suo sedicesimo anno "e mezzo" a Striscia la Notizia, l'inviato Campano è a tutti gli effetti un volto storico del programma di Antonio Ricci e della ammiraglia Mediaset, oltre ad essere founder e promoter della nota campagna di promozione sociale "#NonCiFermaNessuno". Abbiamo avuto il piacere e l'onore di scambiare quattro chiacchiere con lui, in un tiepido pomeriggio autunnale.

Luca Abete

Allora Luca, come innanzitutto come stai? Carico per la nuova stagione?

Carichissimo! Amo il mio lavoro. E’ un'estensione della mia esistenza. Sono felice di poter esprimere la mia creatività davanti ad una platea numerosissima e contribuire a denunciare ciò che nella mia regione non va. Essere al fianco di chi soffre o di chi lotta contro le ingiustizie, gli abusi o le forme di inciviltà è un privilegio che mi fa sentire una persona fortunata.

Cosa ti piace di più di questa nuova partenza?

Credo che questa sia l'edizione di Striscia più “campana” della storia. C’è la novità di Alessandro Siani alla conduzione e la conferma dello spazio dedicato alle dinamiche della nostra regione che curo personalmente. La chiara dimostrazione che questo programma nasce in Lombardia, ha a cuore tutto il territorio nazionale e strizza l’occhio a Napoli e dintorni.

Il primo anno di Striscia dopo l’emergenza sanitaria: andrà tutto bene davvero?

Noi siamo stati tra i pochi a non fermarsi neanche nei mesi più duri della pandemia. Abbiamo trasmesso senza pubblico in studio, siamo andati avanti anche con contagiati tra gli inviati, tra i conduttori e altri della squadra. Insomma abbiamo fatto una vera impresa. Quindi possiamo dire che non abbiamo mai smesso di far compagnia agli italiani. Per questo possiamo dire che finora è andato tutto bene e andrà ancora meglio quando ogni cosa tornerà al proprio posto.

Luca Abete 4 parcheggianti

Che novità ha in serbo Luca Abete?
Fin dal mio esordio cerco di trovare sempre forme nuove per raccontare quello che accade. Credo che l’originalità degli argomenti sia un punto di forza, ma anche il ritmo, le modalità narrative possono essere utili a far ancora meglio. Più un servizio colpisce, maggiori possibilità ci sono di smuovere qualcosa e per questo insisterò sul linguaggio nuovo, fresco, capace di stupire e aumentare così la forza della denuncia.

Com'è la situazione in Campania?
Il Covid ha impoverito molti settori. C’è chi davvero non sa come uscire da situazioni complicatissime. Coloro che speculano sulle difficoltà altrui per questo sono aumentati. C’è da tenere quindi gli occhi ancora più aperti per sostenere chi è in difficoltà e per questo merita supporto.

Luca Abete 4 contrabbandieri

Demolisci un luogo comune su Napoli.
Sento a volte parlare degli abitanti di Napoli come persone omertose. E’ falso. C’è tanta voglia di cambiare le cose e in tanti si adoperano per collaborare con noi. Va da detto che a volte esporsi può comportare grossi rischi. Pertanto non smetterò mai di dire grazie a tutti coloro che si impegnano per migliorare il posto in cui vivono.

Qual è un problema sottovalutato, invece?
A volte risulta difficile far capire quanto siano deleterie alcune forme di inciviltà o di abuso che, solo perché ormai radicate, non vengono considerate tali. Il fenomeno del contrabbando, per citare un esempio, viene considerato da molti con leggerezza senza considerare che è una delle entrate della camorra nonché concorrenza sleale per tante attività in regola. Molti miei servizi hanno proprio questo obiettivo: far capire quanto sia importante far partire il cambiamento proprio dalla valutazione delle piccole cose che ci capitano quotidianamente sotto gli occhi.

Sei molto seguito anche sui social, qual è il tuo preferito?
Ogni social network ha il suo fascino e una utilità specifica. Facebook credo sia il più completo e quello più vicino a tante persone che ci seguono. Da lì arrivano molte segnalazioni e anche commenti utili a capire come la gente vive le nostre denunce. La Tv a differenza del teatro non ti restituisce feedback del tuo pubblico. Grazie ai social riesco a trarre spunti per migliorare il mio lavoro.

Luca Abete Covid