Al Sud il primo medico al mondo nella specialità "dolore da cancro"

Un riconoscimento di eccellenza per il reparto di oncologia "La Maddalena" di Palermo. Il direttore dell'Unità di Terapia del Dolore, Sebastiano Mercadante, appartiene al ristretto gruppo dei maggiori specialisti mondiali del dolore oncologico degli ultimi dieci anni. Lo rivelano i dati di Expertscape, agenzia di rating che certifica il livello degli esperti in tutte le categorie della medicina. In particolare, il medico palermitano si è rivelato il primo al mondo nella specialità "dolore oncologico". La selezione si basa su un algoritmo di PubMed, motore di ricerca e database degli Stati Uniti, che tiene conto non tanto del numero di pubblicazioni scientifiche, ma soprattutto della qualità dei lavori e dell'impatto sulla letteratura.

Un traguardo professionale per Sebastiano Mercadante, già insignito negli anni di altri riconoscimenti internazionali, come il Premio di eccellenza nella ricerca scientifica, conferito nel 2010 dall'American Academy of Hospice and Palliative Medicine di Boston 2010, e il prestigioso John Mendelsohn MD Premio, ricevuto nel 2013 dal MD Anderson Cancer Center dell'Università del Texas negli Stati Uniti. Mercadante è anche membro della lista Top Italian Scientists, un selezionato gruppo di autori italiani nel mondo con il maggior impatto sulla letteratura scientifica.

All'interno del Dipartimento di Oncologia "La Maddalena", lo specialista ha creato una struttura all'avanguardia dedicata ai pazienti oncologici acuti, per un approccio precoce alla terapia di supporto e al controllo del dolore, a cui si è recentemente affiancato un hospice per pazienti in stadio della malattia. “È un riconoscimento che non arriva inaspettatamente dopo questi lunghi, faticosi, ma meravigliosi anni di carriera - commenta Mercadante -.

La soddisfazione più grande però sta nel fatto che tutto questo è stato possibile a Palermo, da dove ho deciso vent'anni fa di non espatriare verso altri lidi, attratti dalle sirene dei grandi centri all'estero, infatti l'apprezzamento che viene dai miei colleghi è dovuto alla realizzazione di un'attività clinica, scientifica e didattica ad una latitudine che generalmente non facilitare il compito di uno studioso, per questo ringrazio i miei collaboratori che, con infinita abnegazione, hanno svolto il loro lavoro nelle retrovie, lontano dai riflettori”.