Tullio De Piscopo e il dramma della malattia: "Sono salvo grazie a Pino Daniele"

Il leggendario musicista napoletano Tullio De Piscopo oggi è stato ospite a "Storie Italiane", il programma condotto da Serena Bortone su Rai1. Il batterista e cantautore ha parlato della sua carriera e della sua infanzia, della morte del fratello e della sua brutta malattia. E' stato accolto in studio sulle note di un suo successo "Andamento lento", che lui ha ribattezzato "Andamento lento fortunato": "Mi ha dato la possibilità - ha rivelato - di acquistare la casa per tutta la mia famiglia, che se lo meritava… con 4 bagni! Nella casa di Porta Capuana non ce n'erano, ma da bambino fantasticavo, e ho realizzato il mio sogno".

Tullio De Piscopo è diventato un batterista come suo padre: "Mio padre era un genio della batteria e da bambino ho assistito alle sue lacrime. Ero nascosto sotto al tavolo, lui davanti allo specchio si guardava e piangeva. Stava piangendo perché a 42 anni è stato fatto fuori, aveva detto che era troppo vecchio per suonare la batteria. Ha dovuto ricominciare con un altro strumento, scelse lo xilofono ed è diventato un grande in questo".

Il cantautore ha scoperto che sua madre era stata adottata solo quando lui era cresciuto: "Mia madre è cresciuta in un orfanotrofio, l'ho saputo quando ero già grande, a 19 anni. A tavola si avventava sul pane perché quando era in istituto era la più giovane e le altre glielo prendevano e  l'hanno lasciata sempre senza...".

A segnare per sempre la vita di Tullio De Piscopo una grande tragedia in famiglia, la morte del fratello Romeo: "Il dolore più grande è stata la morte di Romeo, il mio fratello più grande. Era il 27 agosto 1957, sono arrivato a casa e mio fratello si stava preparando per andare a suonare. E' uscito e non è più tornato, si è accasciato sulla batteria, non si è capito cosa è successo e non abbiamo fatto fare l'autopsia. Tutto quello che ho fatto nella mia vita l'ho fatto per lui, ma lui lo avrebbe fatto meglio. Ci penso tutti i giorni".

Il musicista ha poi parlato del cancro che lo ha colpito: "Ho avuto paura di morire, avevo deciso di andare in Svizzera per l'eutanasia. Poi ho pensato di non essere pronto, volevo vedere i miei nipoti crescere e piano piano ho cominciato a lottare. Pino Daniele mi ha regalato un rosario e mi disse vedrai che ti aiuterà... Non disperare. Sono molto legato a lui perché con quella visita in ospedale mi ha salvato, assieme alla musica e ai miei nipotini".