Luigi Esposito è un fiorista di 53 anni che lavora all'angolo di Largo Ferrandina a Chiaia da quando aveva 13 anni. Oltre all'amore per i fiori, la sua più grande passione è la lettura, quindi ha deciso di unire il suo lavoro e la sua passione regalando un gesto di vero altruismo alla città di Napoli.
Infatti, vicino al suo banco di fiori dei cesti pieni di libri totalmente gratuiti, che i passanti possono prendere o scambiare con altri libri da lasciare nella cesta di Luigi.
L'idea gli è venuta un mese fa quando un cliente, visto il libro che Luigi stava leggendo, che aveva appoggiato sul bancone, gli chiese se poteva prestarglielo. Per questo il fiorista ha avuto l'idea di creare questo "angolo di incontro" per tutti i cittadini.
Ed ecco così che la voce si sparge tra i cittadini che si dirigono verso Luigi a portargli vecchi libri inutilizzati regalandogli una nuova vita.
Luigi, in un'intervista, racconta che i fiori e i libri hanno delle cose in comune entrambi: alimentano la cultura della vita.
Dal "Siddharta" di Hermann Hesse, ai libri di Andrea Camilleri immersi in profumatissimi e coloratissimi fiori freschi.
Il suo è un vero e proprio gesto di altruismo, non bisogna per forza acquistare dei fiori: ci si può fermare alla bancarella, scegliere un libro e portarselo via.
Se vi chiedete il perché della sua scelta, la risposta è molto semplice:
"Voglio ancora poter immaginare, in un'epoca in cui la conoscenza e la fantasia spesso si riduce a uno smartphone, e le persone camminano a testa bassa sui cellulari. Un libro allarga gli orizzonti, ci aiuta a conoscere gli altri. Ci rende migliori”.
Continua Luigi dicendo: "Regalare libri può essere un modo per trasmettere la cultura, la conoscenza, la meraviglia. Non credo a chi, passando, ride dicendomi che non ha tempo di leggere un buon libro".
Luigi non ha potuto studiare e, dopo aver terminato la licenza media è andare ad aiutare il padre con i fiori ma, la sua passione per la lettura lo ha sempre accompagnato: partendo dai fumetti con Topolino e Diabolik. Insomma, bravo Luigi.