L’ultima lettera di Paolo Tortora morto di Covid a 61 anni alla moglie: “Ti amo immensamente”

“Ho visto in te la mia roccia a cui aggrapparmi per concludere in pace i miei anni. Sicuramente saprai trasformare ciò che ti ho lasciato e svilupparlo e sicuramente io sarò qui ad ammirarti e dove riterrai opportuno darti qualche consiglio.

Su una cosa devi essere sicuro che ti amo alla follia e che per me sei unico ed eterno”. Sono queste le toccanti parole che Paolo Tortora, l'imprenditore napoletano, "re" della ristorazione napoletana scomparso prematuramente domenica 5 settembre per Covid all'età di 61 anni, dedica alla moglie Valentina Abbruzzeso.

L'ultima lettera del ristoratore, riportata da Il Mattino, scritta da lui il 25 agosto, mentre era ricoverato all'ospedale Cotugno di Napoli, in lotta tra la vita e la morte. "Grazie Amore Mio - Il commento di Abbruzzeso sul suo profilo Facebook - Come mi hai chiamato TU, “il mio amore unico ed eterno”.

Purtroppo Tortora, conosciuto in città come il “sarto della ristorazione”, per la sua meticolosa professionalità, non ce l'ha fatta e alla fine ha dovuto arrendersi al Coronavirus. Molto stimato, non solo per i suoi quarant'anni di esperienza nel settore, ma anche per il suo impegno civile nell'organizzazione di pranzi natalizi di beneficenza per detenuti ed emarginati, Tortora ha voluto dedicare una lettera scritta con il cuore alla sua famiglia.

“Dal primo giorno che ti ho incontrato - racconta alla moglie Valentina - ho capito che saresti stata la mia ancora. È la prima volta nella mia vita che mi sento legato a una persona in modo così forte». E, ancora, «l'idea di lasciarti non mi è mai venuta in mente. Ti amo con immensità, la tua, Paolo. ”

Tortora è stato il fondatore, tra l'altro, delle aziende Ristosan e Valesan, che si occupano di nutrizione, anche per la disfagia. Tortora era già risultato positivo al Covid19 lo scorso ottobre, secondo quanto riferito dai familiari, e ne era guarito, motivo per cui non era ancora stato vaccinato. Ma era stato contagiato di nuovo quest'estate, nonostante le precauzioni. Aveva cominciato a sentirsi male all'inizio di agosto, poi, dopo essere stato ricoverato a Cotugno il 12 agosto, nonostante le cure, era peggiorato. "La situazione - ha raccontato la moglie al Corriere del Mezzogiorno - è precipitata nel giro di due ore". Secondo i familiari, avrebbe avuto precedenti fragilità polmonari. Il 22 agosto è stato intubato. Purtroppo però non ce l'ha fatta.