Non siamo in Norvegia, e nemmeno in Islanda: questo posto “fatato” e mitologico appartiene proprio all’Italia. Stiamo parlando del Parco Urbano dei Palmenti a Pietragalla, Potenza.
Ancora una volta la cara Basilicata non smette di stupirci, di fianco a luoghi più noti, conserva anche luoghi segreti e poco conosciuti che però vale la pena di scoprire, e visitare.
Il Parco dei Palmenti è un posto molto particolare, caratterizzato da costruzioni che non sembrano appartenete all’Italia, ma ad una fiaba fatta di elfi e folletti. Sembrano appartenere all’antichissimo passato dei Palmenti, ma la loro costruzione risale al XIX secolo. Rappresentano il simbolo dell’architettura rupestre della regione e delle civiltà contadine.
Ma, cosa sono i Palmenti?
Un complesso di grotte scavate in roccia arenarie dove, fino agli anni sessanta, avveniva la pigiatura delle uve. L’interno del palmento presenta una o più vasche (in base alla dimensione), differenziate per il vino rosso e il vino bianco; un vascone più ampio e profondo per la fermentazione del mosto.
L'uva veniva trasportata in questa zona e veniva pigiata a piedi nudi nella vasca più alta. Il mosto finiva nella vasca sottostante veniva lasciato a fermentare per 15-20 giorni prima di essere posto nei barili e portato nelle botti, che qui si chiamano Rutte e che si trovano a nord del paese.
All’interno dei Palmenti vi sono anche delle piccole nicchie per permettere ai contadini di alloggiare lì e riposare, con vivande e candele. In alcuni casi c’era anche un camino per permettere di riscaldare il mosto quando c’era la necessità di accelerare il processo di fermentazione.
Dunque, come è possibile arrivare a questo luogo mitologico?
È molto semplice: una volta giunti nel capoluogo, basta prendere la SS 169 fino al Parco dei Palmenti di Pietragalla.
Pronti a caricare lo zaino in spalla e a prepararsi alla meraviglia?
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