Il Tar di Napoli sul murale del baby rapinatore ucciso: "Va rimosso"

Il murale dedicato a Ugo Russo, il 15enne ucciso nel marzo 2020 mentre cercava di rapinare un carabiniere fuori servizio, dovrà essere cancellato. Lo ha stabilito il Tar di Napoli, che ha ordinato la cancellazione della gigantografia dipinta su un palazzo di piazza Parrocchiella dedicata al baby rapinatore ucciso. Il tribunale amministrativo regionale oggi ha rigettato il ricorso presentato dall'amministratore del condominio dove è stata realizzata l'opera e dalla Commissione Verità e Giustizia per Ugo Russo contro il Comune di Napoli che ha fatto ordinare la cancellazione.

L'opera aveva innescato una serie di polemiche in città. Da qui era scaturita così l'iniziativa del prefetto di Napoli, Marco Valentini, che in una commissione per l'ordine pubblico e la sicurezza lo scorso febbraio aveva lanciato una task force per rimuovere altarini e murales dedicati a delinquenti e personaggi legati alla criminalità organizzata. Proprio lo scorso febbraio il Comitato sorto per ricordare il 15enne, contrario alla cancellazione del murale, aveva presentato ricorso al Tar, ma ieri è arrivato l'esito della quarta sezione del tribunale che ha disposto l'immediata rimozione dell'opera.

Come riporta Il Mattino, ora le soluzioni sono due: o i ricorrenti annulleranno il murale dipinto dalla street artist Leticia Mandragora o la task force del Comune dovrà intervenire addebitando le spese di rimozione del murale al condominio dove è sorto l'opera. Tra le motivazioni addotte dal giudice rientra anche quella secondo cui il murale sia sorto in un'area del centro storico tutelata da vincoli paesaggistici. Ciò che è certo è che il murale - spesso difeso anche dall'amministrazione comunale in alcuni interventi dei consiglieri di giunta, tra cui Alessandra Clemente - venga definitivamente rimosso.

Foto Facebook Verità e Giustizia per Ugo Russo