Come nascono i famosi "Spaghetti alla Nerano"
Erano i primi anni Cinquanta quando, un giorno, il principe Caravita, da tutti conosciuto come Pupetto di Sirignano, sbarcò nella piccola via di Marina del Cantone.
Era considerato un vero e proprio personaggio e animatore della vita sociale napoletana di quegli anni.
Insieme al suo gruppo di amici capresi, andò a cenare, come di consueto, da Maria Grazia, già famosa per la sua ottima cucina locale. Esterina, oggi titolare del ristorante "Le Sirene", situato accanto al ristorante da Maria Grazia, è la nipote e unica testimone di vita. Il giorno della creazione degli "Spaghetti alla Nerano", una ragazzina all'epoca era in cucina ad imparare "il mestiere" dalla zia.
Alla fine della giornata, quando tutte le donne stavano per riordinare la cucina, entra il principe Pupetto e - sfidato dai suoi amici capresi - chiede a Maria Grazia di preparare con lei un piatto di Spaghetti per gli amici.
Maria Grazia e le donne in cucina aiutarono il Principe a fare bella figura con gli amici, creando quello che, oggi, è considerato il piatto più famoso del mondo.
Gli ingredienti sono molto semplici:
- Zucchine dell'orto di famiglia, affettate e fritte in Olio Extra Vergine di Oliva (ma non troppo), scolate e messe in un recipiente senza utilizzare carta assorbente (come si usa oggi).
- Residui di caciocavallo insieme ad alcuni formaggi locali, pecorino e la famosa caciotta secca di fuscella. - una caciotta al fior di latte tipica di questi famosi paesi, che si consuma fresca. Per l'essiccazione si lasciano maturare in canestri di giunco. Purtroppo oggi, a causa delle nuove leggi sanitarie, non è più possibile praticare questo tipo di essiccazione e, quindi, le caciotte vengono essiccate in ceste di plastica. che, in buona parte, è la stessa delle zucchine fritte, quindi bisogna aggiustarsi a seconda di quanto olio ha tirato la zucchina.
- Tanto basilico e una bella manciata di pepe fresco alla fine.
L'ingrediente segreto del piatto più famoso del mondo rimane ancora un mistero e la signora Esterina è l'unica testimone che lo custodisce gelosamente.
Quello che, di sicuro, non c'è nella ricetta originale sono l'aglio e il provolone del Monaco. Insieme a questi, non ci sono uova e nemmeno panna, come spesso molti turisti del nord suggeriscono di aggiungere. è proprio il mistero che, ancora oggi, ci fa parlare di questo incredibile piatto.