Feltri colpisce ancora: "Non è possibile. In una città incasinata come Napoli un uomo così fantastico"

Vittorio Feltri colpisce ancora usando espressioni polemiche nei confronti del Sud Italia, ma questa volta nel suo articolo per "Libero" parla delle Olimpiadi di Tokyo, elogiando un nostro allenatore. L'Italia, come sappiamo, oltre alla vittoria degli Europei 2020 ha fatto registrare anche il record di medaglie olimpiche della sua storia, nonostante i suoi atleti non abbiano a disposizione le strutture di altre nazioni.

"Mancano le palestre? Non importa. Ce la facciamo lo stesso ad allenarci: nel corridoio di casa, in salotto, in cortile. Poi andiamo in giro per il mondo a misurarci con gente che dispone di enormi spazi dedicati ad ogni disciplina e spesso la battiamo. Siamo un po' pasticcioni, tuttavia sappiamo fare miracoli. Come è accaduto a Tokyo dove abbiamo assistito a imprese inimmaginabili", ha scritto il noto editorialista.

Non solo gli atleti che hanno preso parte alle gare. Vittorio Feltri ci ha tenuto ad elogiare in particolar modo il Maestro partenopeo della boxe. Stiamo parlando di Lucio Zurlo, allenatore di Irma Testa, la prima pugile italiana ad aver trionfato nella boxe femminile, conquistando la Medaglia di Bronzo. Zurlo ha fatto l'infermiere per 33 anni, ma la palestra di Torre Annunziata "Boxe Vesuviana" è sempre stata la sua passione.

"Un esempio, Zurlo, napoletano di classe, che in uno scantinato prepara pugili di grande tecnica e li lancia sui ring più rinomati del globo, ottenendo risultati strepitosi. Come può essere che in una città incasinata quale quella ai piedi del Vesuvio si possa esprimere tanta qualità? Zurlo è un uomo fantastico che parla con la correttezza di un professore e riesce a insegnare a sferrare pugni con l'eleganza tipica dei ballerini della Scala", conclude Feltri nell'articolo che porta la sua firma su "Libero".

Foto Facebook - Francesco Emilio Borrelli