Coronavirus, le regioni meridionali a un passo dalla zona gialla: i dati

La Sicilia è a un passo dalla zona gialla. Se non cambia il trend dei contagi, già dal 16 agosto nell'isola potrebbe scattare il primo livello di restrizioni. Le altre due regioni del Sud Italia a rischio fascia gialla sono la Sardegna e la Calabria. Le nuove regole per il cambio colore decise dal governo a luglio prevedono che il passaggio al giallo avviene se si raggiungono tre parametri: incidenza superiore a 50 casi a settimana ogni 100.000 abitanti, unità di terapia intensiva occupate del 10% di pazienti Covid e reparti ordinari al 15% dei casi Covid. E secondo gli ultimi dati, sono tre le regioni con almeno uno di questi parametri già oltre la soglia critica e le altre in bilico: Sicilia, Sardegna e Calabria.

I dati della Sicilia

Secondo il monitoraggio Agenas pubblicato oggi, la situazione più delicata è in Sicilia, dove il tasso di occupazione dei posti letto ha raggiunto il 14%, quindi solo un punto dalla soglia critica per la quale è previsto il passaggio. L'incidenza è già sopra la soglia dei 50 casi a settimana per 100mila abitanti, l'ultimo dato per la Sicilia è 104,55, mentre il tasso di occupazione dei posti di terapia intensiva ha raggiunto il 7%, non troppo lontano dalla soglia del 10%. Uno scenario sufficiente per prevedere il possibile cambio dopo Ferragosto.

I dati della Sardegna

In Sardegna le soglie della zona gialla sono già state superate per due dei tre parametri: la terapia intensiva ha un tasso di occupazione dell'11%, mentre l'incidenza è la più alta d'Italia, con 142,03 registrate nel settimana dal 2 all'8 agosto. La regione sarda detiene ancora nella zona bianca il tasso di occupazione dei letti ordinari al 7%, quindi abbastanza lontano dalla soglia del 15% per considerare un imminente cambio di colore.

I dati della Calabria

In Calabria il parametro per entrare in zona gialla che è già oltre la soglia critica è quello dell'incidenza a 57,12 mentre i due parametri sui posti occupati in ospedale sono in forte aumento. A preoccupare soprattutto è il tasso di occupazione dei posti letto nell'area medica che ha raggiunto l'11%, il secondo più alto d'Italia dopo la Sicilia, mentre il tasso di occupazione della terapia intensiva è ancora relativamente basso, al 2%.

I dati nelle altre Regioni

Rispetto a Sicilia, Sardegna e Calabria, la situazione nelle altre regioni non è considerata prossima ad un cambio di colore in breve tempo nonostante vi siano altre 11 regioni con il parametro di incidenza già al di sopra della soglia di 50. La Toscana è a 119,73 mentre sopra i 50 ci sono anche Basilicata (56,76), Campania (56,48), Emilia Romagna (93,01), Friuli Venezia Giulia (51,65), Lazio (64, 70), Liguria (58,10), Marche (78,47), Umbria (94,81), Valle d'Aosta (65,58) e Veneto (94,75). Mentre Lombardia (45,55), Abruzzo (47,61), provincia di Bolzano (29,85), provincia di Trento (35,39), Piemonte (32,59), Puglia (39,64) e Molise (19,20) sono sotto i 50.

Ma a differenza di Sicilia, Sardegna e Calabria, le altre 11 regioni con incidenza superiore a 50 hanno percentuali basse di pazienti Covid ricoverati in ospedale, sufficienti a tenerli lontani dall'entrare in zona gialla in breve tempo. Il tasso di occupazione dei posti letto dei pazienti Covid-19 nei reparti medici di altre regioni: Campania 7%, Emilia Romagna 5%, Friuli Venezia Giulia 2%, Lazio 7%, Liguria 3%, Lombardia 4%, Marche 5%, Molise 2%, Bolzano 2%, Trento 3%, Piemonte 2%, Puglia 3%, Toscana 5%, Umbria 4%, Valle d'Aosta 4% e Veneto 2%.

Il tasso di occupazione dei posti di terapia intensiva in altre regioni da parte dei pazienti con Covid-19: Abruzzo 1%, Basilicata 1%, Campania 3%, Emilia Romagna 4%, Friuli Venezia Giulia 1%, Lazio 7%, Liguria 7%, Lombardia 3%, Marche 3%, Molise 3%, Bolzano 2%, Trento 0%, Piemonte 1%, Puglia 3%, Toscana 5%, Umbria 1%, Valle d'Aosta 0% e Veneto 2%.