Giuseppe De Donno, caos ai funerali: "Ucciso dallo Stato". Interviene la Digos

Migliaia di persone oggi hanno dato l'ultimo saluto a Giuseppe De Donno, ex primario di pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova trovato morto nella sua casa di Curtatone martedì scorso. Durante la funzione, un uomo è stato allontanato dai funerali dell'ex medico pugliese, tenuti nella Basilica di Sant'Andrea a Mantova. Secondo quanto riportato da alcuni siti locali, una persona aveva esposto sul sagrato della Chiesa il cartello "ucciso dallo Stato": la Digos lo ha fatto rimuovere, per evitare di far scatenare ulteriori polemiche strumentali proprio nel giorno del suo funerale.

Giuseppe De Donno si è suicidato impiccandosi nella sua casa dell'Eremo. Per l'ultimo saluto al padre della controversa cura al plasma iperimmune, la chiesa si è riempita di gente e sono stati tenuti aperti anche i ponti che si affacciano su piazza Mantegna, dove si sono radunate altre centinaia di persone, anche da fuori provincia. C'era molta emozione, ma anche la compostezza dei presenti, a parte quell'uomo con il cartello, poi rimosso.

Tra i presenti anche Mattia Palazzi, sindaco di Mantova: "E' un mantovano che è entrato nel cuore del popolo mantovano. E allo stesso tempo è una persona che non merita di essere utilizzata per battaglie strumentali che non erano nemmeno le sue battaglie - ha raccontato Palazzi a Fanpage - Giuseppe era vaccinato, io ero con lui quando si è vaccinato. Riteneva di doverci essere non solo perché era un uomo di scienza e credeva nella scienza ma anche per dare un esempio civico a tutti i cittadini".

La famiglia dell'ex primario orginario di Maglie, in provincia di Lecce, con una lettera firmata da tutti i parenti aveva chiesto silenzio e rispetto per una vicenda privata strumentalizzata da molti complottisti che hanno visto stranezze e sospetti nella morte del medico. "Il silenzio è la cura migliore", hanno scritto i familiari del medico, spiegando che De Donno "amò fino alla fine la sua professione e non rinunciò mai alla scienza. Chi lo conosce davvero sa che nulla di ciò che in questi tristi giorni stiamo leggendo sul web, i social network, i giornali e gli striscioni appesi per la città lo rappresentano".